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IL DOCUMENTO

Confindustria:
«È necessario
ripartire in fretta»

Operaio al lavoro in un'officina
Operaio al lavoro in un'officina
Operaio al lavoro in un'officina
Operaio al lavoro in un'officina

«Prolungare il lockdown significa continuare a non produrre, perdere clienti e relazioni internazionali, non fatturare con l’effetto che molte imprese finiranno per non essere in grado di pagare gli stipendi del prossimo mese».

 

È quanto scritto nel documento di Confindustria Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. «Chiediamo quindi di definire - prosegue - una roadmap per una riapertura ordinata e in piena sicurezza del cuore del sistema economico del Paese. È ora necessario concretizzare la Fase 2 e ripartire in fretta. Bisogna realizzare un percorso chiaro e decisioni condivise con una interlocuzione costante tra Pubblica Amministrazione, associazioni delle imprese e sindacati che indichi le tappe per arrivare alla piena operatività. La salute è il primo e imprescindibile obiettivo: le imprese devono poter riaprire, ma è indispensabile che lo possano fare in assoluta sicurezza, tutelando tutte le persone. Bisogna quindi definire un piano di aperture programmate di attività produttive mantenendo rigorose norme sanitarie e di distanziamento sociale».

 

Gli industriali di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, sottolineano che «mai nella storia della Repubblica ci si è trovati ad affrontare una crisi sanitaria, sociale ed economica di queste proporzioni. In questo gravissimo contesto, la salute è certamente il bene primario, e ogni contributo affinché si possano alleviare e contrastare le conseguenze dell’epidemia è cruciale».

 

Bisogna tuttavia essere «consapevoli - prosegue il documento - che all’emergenza sanitaria seguirà una profonda crisi economica: dobbiamo quindi essere in grado di affrontarla affinché non si trasformi in depressione e per farlo abbiamo bisogno innanzitutto di riaprire in sicurezza le imprese».

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