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Si può donare fino all'8 dicembre

V.V.B già raccolti 8.220 euro
Lanzarin: «Giovani in prima linea»

Si può donare fino all'8 dicembre
Lanzarin e VVB
Lanzarin e VVB
Lanzarin e VVB
Lanzarin e VVB

Il cuore grande dei veronesi ha mostrato ancora una volta di saper battere per il prossimo in difficoltà: sono già 8.220 gli euro raccolti per sostenere le cinque associazioni selezionate quest’anno per la maratona del bene targata «V.V.B., Verona Vicenza, Brescia per la vita» che continuerà fino all’8 dicembre.
 

COME DONARE
Si può donare fino all’8 dicembre, specificando quale associazione delle cinque si intenda sostenere, in due modi:
 

  • effettuando un bonifico bancario a favore della Fondazione della Comunità Veronese utilizzando il codice Iban

    IT85X0503411711000000006210


    con la causale Liberalità per progetto e il nome dell’associazione prescelta.

 

  • rivolgendosi allo sportello Publiadige nella sede del quotidiano L’Arena, in corso Porta Nuova 67, aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 16.30 alle 19.30.
     

Ma in prima linea in questa gara del cuore c’è anche lo stesso Gruppo Athesis che scende in campo con la sua concessionaria di pubblicità Publiadige. Il 30 per cento dell’incasso proveniente da tutti i clienti che in questa settimana -il termine scadrà questa sera, domenica 1° dicembre - hanno aderito al programma benefico andrà ad aggiungersi alla generosità dei lettori. Gli interessati possono contattare la sede Publiadige di Verona telefonando allo 045.9600200.Le aziende che sceglieranno di promuoversi nei sette giorni targati «V.V.B.» saranno riconoscibili grazie a un bollino con il logo ufficiale del progetto che le contraddistinguerà come sostenitrici. E così pure per il sito web delle testate online. I protagonisti della maratona benefica saranno presenti nella serata conclusiva dell'8 dicembre a TeleArena. Anche in quest'ultimo caso verrà devoluto il 30 per cento della raccolta.


Intanto si aggiungono altre voci in questo percorso solidale. Oggi è la volta dell’assessore regionale ai Servizi sociali e alla Sanità Manuela Lanzarin. «La riforma del Terzo settore? Come Regione Veneto avevamo fatto ricorso ma la Corte Costituzionale l’ha accolto solo in parte. Non è stata recepita la nostra richiesta di una maggiore autonomia e coinvolgimento in un settore particolarmente rilevante, delicato e complesso come quello del volontariato che si occupa del welfare e della promozione sociale. Mettendo tutto in mano alle Fondazioni bancarie, le piccole associazioni, che in Veneto sono la maggior parte, rischiano così di morire».


L’ assessore Lanzarin torna a «bocciare» la legge di riforma del 2016 che ha coinvolto gli enti no profit e relativamente alla quale il Veneto aveva chiesto di vedere riconosciuto alle Regioni un maggior ruolo decisionale. «Il Veneto meritava una normativa più radicata sul territorio, meno centralizzata e che imponesse meno burocrazia. Così com’è concepita», spiega l’assessore, «forse può andar bene per le associazioni caratterizzate da grandi numeri, ma sicuramente non per le piccole associazioni di volontariato, che si occupano di tante tematiche soprattutto di sociale, come quelle che in Veneto rappresentano il cuore pulsante del settore e che così risultano le più penalizzate. Parliamo di quasi 4mila associazioni iscritte all’albo, 2.364 associazioni di volontariato e 1.500 associazioni di promozione sociale».

 

A quattro di queste piccole associazioni, Alzheimer Italia Verona onlus, Amici senza barriere – Daniela Zamboni, Famiglie per l’accoglienza e Sinergia, ma anche a un colosso come Airc, la Fondazione per la ricerca sul cancro, che conta 17 comitati regionali in tutta Italia di cui uno a Verona, dedica la sua iniziativa solidale il Gruppo Athesis. «V.V.B, Verona Vicenza e Brescia per la vita» il titolo di questa maratona del bene, che fino all’8 dicembre inviterà i veronesi a raccogliere fondi per i progetti messi in campo dai volontari, mentre il gruppo editoriale donerà loro il 30 per cento degli introiti pubblicitari raccolti per la durata dell’iniziativa.

 

Ma queste cinque associazioni sono solo una piccola rappresentanza della galassia del non profit in Veneto, dove si contano 1,2 milioni di volontari: una persona su cinque presta la propria opera nel settore della donazione di sangue e di organi, in primis, ma anche del soccorso e della protezione civile oltre che nella promozione culturale e in ambito ricreativo. Un altro fiore all’occhiello regionale è anche la percentuale dei giovani che, a partire dai 14 anni, hanno svolto negli ultimi dodici mesi attività di volontariato: il 17 per cento, contro una media italiana del 10. Un numero che fa del Veneto la regione con le nuove generazioni più solidali d’Italia dopo il Trentino Alto Adige. «I ragazzi operano soprattutto in determinati settori: prova ne sia quanti sono accorsi, grazie alla loro sensibilità ai temi ambientali, per dare il loro contributo per riparare i danni provocati dall’acqua alta a Venezia. Più difficile vederli impegnati nelle attività che coinvolgono, per esempio, gli anziani», prosegue Lanzarin. «Ma per coinvolgerli il Servizio Civile è una “scuola” importante e in Veneto, oltre a quello universale, esiste anche quello regionale. E poi innumerevoli sono, nelle scuole della regione, i percorsi di educazione civica e cittadinanza attiva in ambiti come la cultura, l’ambiente, lo sport». Una fucina di capitale umano fondamentale per garantire il ricambio generazionale a una realtà, quella delle associazioni di volontariato nel Veneto, virtuosa dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo. «Il nostro, oggi, è un volontariato che cresce, ben distribuito e soprattutto formato e competente, al passo con i tempi».

Elisa Pasetto

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