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Cadidavid torna in strada In duecento per chiedere la variante alla statale 12

La manifestazione di ieri pomeriggio a Cadidavid DIENNEFOTO
La manifestazione di ieri pomeriggio a Cadidavid DIENNEFOTO
La manifestazione di ieri pomeriggio a Cadidavid DIENNEFOTO
La manifestazione di ieri pomeriggio a Cadidavid DIENNEFOTO

Hanno distribuito volantini e gridato ancora una volta le proprie ragioni. Duecento persone, ieri pomeriggio, si sono date appuntamento a Cadidavid per protestare contro la situazione di stallo in cui versa il progetto per la variante della statale 12. Per quanto i manifestanti abbiano un po' disturbato il traffico in transito attraverso il quartiere, si sono sentiti dire «bravi» da molti automobilisti, solidali alla loro causa. Una causa che riemerge proprio in periodo elettorale, anche nella speranza che chi uscirà vincitore alle imminenti elezioni amministrative si riprenda a cuore la realizzazione della variante. Finora sono stati spesi tanti soldi per progetti e tanto fiato per promesse. Ma alla fine la strada tanto richiesta è sempre slittata fuori dalle priorità del momento. E di tempo ne è passato parecchio, nel frattempo. Anni. Basti pensare che quella di ieri è stata l'edizione numero 19 della manifestazione. E lo scopo, come spiega Giovanni Filippi, tra i primi promotori dell'iniziativa, resta sempre quello di «tenere accesa l'attenzione pubblica sul problema. Siamo sfiduciati perché, secondo la nostra impressione, il poco che si era messo in movimento ora è di nuovo fermo. Ma non ci arrendiamo. Continueremo a chiedere a gran voce che la variante alla statale 12 venga realizzata». Una richiesta che anche ieri ha trovato sponda politica: alla manifestazione erano presenti Michele Bertucco, candidato sindaco del centrosinistra, e alcuni candidati della lista Piazzapulita, ed era stato invitato anche il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Gianni Benciolini. Il progetto della variante alla statale 12, lo ricordiamo, consiste nella creazione di un nuovo collegamento stradale tra la parte sud della città e Isola della Scala, facendo passare la strada in campagna a ridosso della linea ferroviaria e degli insediamenti produttivi di Castel d'Azzano. Lo scopo è portare il traffico al di fuori degli abitati di Borgo Roma, Cadidavid e Buttapietra, sollevando i residenti da pericoli e dall'inquinamento sempre più opprimente. Filippi continua: «Chiediamo per l'ennesima volta che la Regione metta Veneto Strade nelle condizioni di stilare il progetto definitivo da trasmettere ad Anas. Per trasformare quest'opera in realtà occorrono circa cento milioni di euro. Sono tanti soldi, è vero, ma molti meno rispetto a quelli necessari per il traforo. E la grande utilità della variante non si discute».L..CO.

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