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L’anniversario della Liberazione

Il 25 aprile, le polemiche e il caso Scurati: «Ricorrenza sottovalutata»

Al monologo censurato in Rai si farà riferimento solo nell’orazione ufficiale in città. L’Anpi: «Alto il livello di non conoscenza»
Il corteo ufficiale lo scorso anno in piazza Bra
Il corteo ufficiale lo scorso anno in piazza Bra
Il corteo ufficiale lo scorso anno in piazza Bra
Il corteo ufficiale lo scorso anno in piazza Bra

È l’anno del centenario dell’assassinio, per mano fascista, di Giacomo Matteotti. Per Verona è pure il sessantesimo dalla morte dell’ex sindaco Giovanni Uberti, deputato nel Partito popolare di don Luigi Sturzo, bastonato dai fascisti e condannato al confino in Irpinia dal regime nel 1926.

Ma fin qui ha tenuto banco, nell’ormai tradizionale querelle sul 25 aprile, la vicenda del monologo, censurato dalla Rai, di Antonio Scurati al quale farà «ovviamente riferimento», assicura, Benedetta Tobagi, Premio Campiello 2023 con «La Resistenza delle donne», che terrà l’orazione ufficiale a Verona domani (25 aprile) e che in questi giorni si è schierata al fianco di Scurati.

Non lo menzionerà, invece, «per non dare troppa importanza ai censori», Mariapia Garavaglia, presidente dell’Associazione nazionale Partigiani cristiani, già senatrice e ministro, che terrà l’orazione nel Comune di Illasi: «Abbiamo registrato la notizia e anche il bel monologo, non diamo altra parola ai censori». 

25 aprile trascurato

Ma più che all’insegna di Scurati, per il quale non si rileva una levata di scudi dei sindaci, il 25 aprile è trascurato. La Giornata della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, sui valori della quale è incardinata la Costituzione sulla quale a loro volta giurano i sindaci, sembra più un obbligo istituzionale.

Se non fosse per associazioni culturali locali che propongono cartelloni di incontri fino al 25 aprile - per fare esempi, dalla Quo Vadis di Colognola ai Colli che ha concluso la rassegna «Scelte di libertà» alla Crèa di Custoza che tra oggi e domani proporrà due giorni con lo storico Costantino Di Sante - il programma canonico nei Comuni si riassume in corteo, deposizione di corona d’alloro al monumento ai caduti e richiesta di esporre il tricolore: da Pescantina, oggi Comune commissariato ma simbolo nazionale, col suo monumento, del ritorno dei deportati dai lager, a Isola della Scala, Comune del celebre Cln isolano annientato nel 1944 con la deportazione di Gracco Spaziani e dei fratelli Corrà; a Caprino, sulle montagne del quale si costituì la brigata Avesani.

Parecchi Comuni neppure pubblicano il programma sul sito internet istituzionale, come Vestenanova, medaglia di bronzo per la Resistenza. 

«Sottovalutazione pericolosa»

«Una sottovalutazione pericolosa», secondo il presidente di Anpi Verona, Andrea Castagna, «che indica soprattutto il livello di non conoscenza della storia da parte delle istituzioni che dovrebbero invece mettere a conoscenza la cittadinanza dei valori del 25 aprile». 

Ma a frugare nell’elenco dei Comuni, si trova, a Povegliano, un «Comitato 25 aprile», costituitosi da poco con associazioni locali e combattentistiche e l’amministrazione comunale della sindaca Roberta Tedeschi, che nel cartellone del 25 aprile prevede di leggere in pubblico i circa cento nomi dei caduti militari e civili delle due guerre.

«Perché risuoni la voce di chi ha perso la vita», dice Tedeschi che nei giorni scorsi ha espresso solidarietà a Scurati: «Assistiamo a una pericolosa lesione del diritto di informazione che è fondamentale perché si costruisca un’opinione sul 25 aprile, al quale si ispirano la nostra Costituzione e la Repubblica. Il 25 aprile», conclude, «fonda il sistema democratico e Povegliano celebra tutte le feste nazionali con lo stesso principio».

Coinvolgerà il Consiglio dei ragazzi San Martino Buon Albergo, che nella sua storia annovera l’eccidio alle Ferrazze del 26 aprile 1945. Il sindaco Giulio Furlani prevede anche un momento sul celebre ponte e menzionerà le attuali guerre, prima di dare la parola ai ragazzi: «Dobbiamo tramandare loro il ricordo della Resistenza che significa lottare per portare avanti ideali per il bene comune. Non va dimenticato chi è morto per opporsi al regime e per la libertà, il pensiero e la pace. Senza limiti di bandiera, perché la Resistenza non è stata una sola».

Maria Vittoria Adami

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