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Tragedia dell’Antonov I familiari ringraziano Rasi

L’Antonov in fiamme tra la neve
L’Antonov in fiamme tra la neve
L’Antonov in fiamme tra la neve
L’Antonov in fiamme tra la neve

Ventiquattro anni fa il giorno di Santa Lucia, sotto la neve, fu segnata da un tragico incidente aereo. Un Antonov cadde nella campagna in località Poiane, nel territorio di Sommacampagna e al confine con Villafranca, poco dopo il decollo dall’aeroporto Catullo. Nel disastro aereo morirono 41 passeggeri e otto membri dell’equipaggio. Fu un dramma internazionale che domani sarà ricordato in sala consiliare a Sommacampagna, alle 10, con una cerimonia cui parteciperà la Questura di Verona. L’associazione Familiari delle vittime del disastro aereo ha deciso di conferire al commissario della polizia di Stato, Andrea Rasi, che allora coordinò il personale in servizio all’ufficio di polizia di frontiera aerea intervenuto nei soccorsi e nella gestione dei contatti con i congiunti, una targa «per l’indimenticabile calore umano e la sensibilità profusi». Dopo la cerimonia sarà celebrata una messa nella chiesa parrocchiale poco distante dal municipio. Il 13 dicembre 1995, alle 19.53 il bimotore Antonov An24 della compagnia romena Banat air, diretto a Timisoara, entrò nella pista di decollo del Catullo. Tre minuti dopo sparì dai radar della torre di controllo. Non ottenendo risposte il controllore di volo allertò i vigili del fuoco per la ricerca del velivolo, trovato in fiamme tra i peschi congelati e ammantati di neve. Le indagini chiarirono che l’aereo cadde per una serie di concause e negligenze tra cui il mancato scongelamento del ghiaccio sulle ali del velivolo decollato in sovrappeso. Al rito funebre partecipò anche l’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, che volle visitare il luogo della sciagura e proclamò il lutto nazionale.

M.V.A.

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