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A Dossobuono

Striscioni e volantini
contro il prete
condannato nel 2010

A Dossobuono
Lo striscione comparso a Dossobuono
Lo striscione comparso a Dossobuono
Lo striscione comparso a Dossobuono
Lo striscione comparso a Dossobuono

Si riaccende il caso don Paolo Biasi. E a Dossobuono, con tanto di striscioni affissi sulla cancellata della parrocchia, e volantini anonimi, viene chiesto il suo allontanamento.

Il sacerdote, arrivato alla parrocchia della frazione solo lo scorso settembre, era stato protagonista di un servizio delle «Iene»  nel 2014. Nella trasmissione si ripercorreva il passato di don Paolo e la condanna che gli era stata inflitta per molestie sessuali. Erano state le denunce di quattro quattordicenni, che accusavano il prelato di averle «palpeggiate in diverse occasioni al seno», a portare all’indagine e al processo.

La sentenza di condanna a un anno e mezzo con la condizionale venne emessa dal tribunale di Spoleto nel 2010. Si riferisce a fatti risalenti al 2005, quando don Paolo Biasi era parroco a Castel Ritaldi, in Umbria.

 

STRISCIONI E VOLANTINI

Ed ecco che tutto torna a galla con una nuova protesta, come già era avvenuto a Ca’ degli Oppi nel 2014 a seguito della trasmissione delle Iene.

«Se la chiesa vuoi cambiare, ve ne dovete andare», questo l’attacco non firmato e con tutta probabilità diretto, anche se con motivazioni diverse, non solo a don Paolo ma anche al parroco Andrea Mascalzoni. Il primo striscione, un lenzuolo con una scritta con la bomboletta nera, è stato attaccato sulla cancellata delle scuole. Il secondo («… e speriamo che me li cavi»), con le stesse modalità, sulla rete del campetto da pallacanestro di fianco alla chiesa. Pure dei volantini gialli sono stati distribuiti durante la notte nelle vie del centro della frazione. «Siamo stufi, siamo stanchi di tutti questi basabanchi» è il messaggio, anche questo anonimo. 

Nicolò Vincenzi

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