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Sì al piano di assetto territoriale Ora si pensa al futuro del paese

Il 2020 sarà l’anno della redazione del Pat per Nogarole Rocca. La stesura del piano di assetto del territorio è oramai inevitabile per definire lo sviluppo urbanistico che si vorrà favorire nei prossimi decenni nel piccolo Comune ai confini con la provincia di Mantova, che però conta su un’area industriale di grande importanza, sorta accanto al casello della A22 del Brennero. Proprio queste valutazioni hanno indotto l’amministrazione comunale ad affidare un incarico per verificare la sostenibilità viabilistica del territorio, anche in riferimento all’imminente completamento dell’urbanizzazione di tutte le aree a destinazione produttiva, ricomprese nel Piano regionale d’area Quadrante Europa e più in specifico nella cosiddetta Porta della Città. «Per enti locali di dimensioni modeste come il nostro solitamente la stesura del Pat non prevede un approfondimento di questo genere. Ma la situazione di Nogarole è particolare e l’intento con il quale abbiamo affidato questo incarico è di fornire un contributo, agli urbanisti alle prese con il Pat, in modo che possano valutare l’inserimento di eventuali nuovi collegamenti viabilistici», ragiona il sindaco, Luca Trentini. La società Go-Mobility, con sede a Roma, si occuperà di redigere lo studio di prefattibilità tecnica, «finalizzato ad individuare la migliore configurazione per garantire la fluidità e la sicurezza stradale in corrispondenza dell’accesso all’area produttiva Porta della Città per un impegno di spesa di 32mila euro più Iva», si legge nella determina di affidamento dell’incarico. «Tra fine gennaio e febbraio gli esperti della società saranno impegnati nei rilievi dei flussi di traffico e nella loro analisi. Entro il primo trimestre dell’anno lo studio dovrebbe essere completato e consegnato», aggiunge il sindaco. Gli esiti del lavoro confluiranno nel piano di assetto del territorio che, dopo una fase di confronto con associazioni e cittadini, sarà adottato dal consiglio comunale e inviato in Regione per chiedere l’approvazione. «L’iter a livello locale dovrebbe concludersi entro quest’anno», ipotizza Trentini. Poi la palla passerà alla maggioranza di Palazzo Balbi, che si insedierà dopo le elezioni regionali della prossima primavera. A seguire toccherà predisporre il piano degli interventi, che sulla griglia delle macro-previsioni del Pat, delineerà insediamenti e aree di sviluppo in un arco limitato di anni. Intanto è ancora vigente il Prg (piano regolatore generale), il vecchio documento che disegna l’urbanistica e che ormai è datato. Fu redatto nel 1992. •

Valeria Zanetti

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