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Parte la battaglia per i prelievi a domicilio

L’incontro sui medici di base. A sinistra il consigliere Di Stefano e a destra l’assessore Catalano
L’incontro sui medici di base. A sinistra il consigliere Di Stefano e a destra l’assessore Catalano
L’incontro sui medici di base. A sinistra il consigliere Di Stefano e a destra l’assessore Catalano
L’incontro sui medici di base. A sinistra il consigliere Di Stefano e a destra l’assessore Catalano

Torna a far discutere la questione del servizio dei prelievi del sangue a domicilio. Tema noto già in campagna elettorale, è riemerso durante l’incontro di Palazzolo sulla situazione dei medici di base. Il consigliere della Lega Gaspare Di Stefano, dottore nella frazione, ha ribadito la necessità che l’amministrazione riattivi il servizio in funzione fino a qualche anno fa e attivato in collaborazione con l’ex Ulss 22, nel 2007, a favore degli anziani con reddito annuo lordo inferiore a 36mila euro e dei disabili invalidi residenti a Sona e frazioni. Secondo Di Stefano gli attuali servizi in atto non sono sufficienti: «Penso al disagio degli anziani di Sona, San Giorgio in Salici e Palazzolo che fanno fatica a camminare o sono in condizione di particolare fragilità e che devono spostarsi per andare al centro polifunzionale di Lugagnano, e agli anziani stessi della frazione che devono uscire di casa. E soprattutto a quelli che devono fare prelievi periodicamente e ai loro familiari che poi devono andare a ritirare i referti. I prelievi a domicilio dovrebbero essere riattivati per agevolare le fasce deboli della popolazione». Il consigliere chiarisce che, quando era attivo il servizio a domicilio, era concessa la possibilità di richiedere i prelievi di routine due volte all’anno mentre chi era in terapia con anticoagulante orale aveva diritto ai prelievi tutte le volte che serviva. Il servizio a domicilio doveva essere richiesto telefonicamente ai servizi socio-educativi una settimana prima della prestazione, con impegnativa del medico curante e autocertificazione reddituale. Il referto veniva poi recapitato a casa in busta chiusa. Il servizio era stato attivato dal luglio al dicembre 2007. Erano stati effettuati 64 prelievi, per una spesa a carico del Comune di 3.700 euro. L’anno successivo il servizio era stato sospeso per riprendere nel 2009, da giugno a dicembre, per un impegno di 6.300 euro e 79 prelievi effettuati. Ancora nel 2010 e nel 2011, 260 prelievi per 19.500 euro. Poi il servizio è stato sospeso. Dal 2013 tutti coloro che hanno diritto all’esenzione dal ticket possono chiedere un prelievo gratuito, in orari e giorni prefissati, all’ambulatorio Pazienti fragili del centro polifunzionale Giovanni Paolo II di Lugagnano. «Proporremo alla maggioranza», conclude Di Stefano, «di prevedere l’assistenza domiciliare gratuita da parte degli operatori comunali per le persone allettate, di alzare la soglia Isee per i farmaci gratuiti di fascia C, di implementare i trasporti per i pazienti che hanno bisogno di recarsi in strutture ospedaliere e la relativa riduzione dei tempi della richiesta. L’attivazione di questi servizi ha un costo abbordabile per il Comune. Se la maggioranza non accetterà a settembre partiremo con una raccolta di firme». L’assessore alle politiche sociali Elena Catalano ricorda però che ci sono servizi attivi indispensabili che spesso non risultano visibili alla comunità. «Le modalità oggi adottate a mio giudizio, sulla base delle risorse comunali disponibili, sono efficaci. Siamo tutti comunque disponibili ad andare incontro ai bisogni del cittadino». Tra i servizi avviati all’ambulatorio di Lugagnano, infatti, ci sono la misura della pressione e della glicemia e il controllo del dosaggio del Coumadin. Si effettuano anche medicazioni per le quali si chiede il rimborso solo del materiale. Nel 2018 gli accessi all’ambulatorio sono stati 3.719; i prelievi 3.543, le medicazioni 164 e le iniezioni dodici. Il servizio rientra nel capitolato della convenzione che il Comune ha stipulato con Coopselios, la cooperativa che gestisce il centro. Le provette dei prelievi vengono portate ad analizzare in ospedale. Per recarsi al centro polifunzionale, gli anziani possono avvalersi del trasporto sociale comunale gratuito e avviene sui mezzi del Gruppo Amico, di Fevoss e del Comune, guidati da volontari. •

Federica Valbusa

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