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Operai sanzionati, scatta la protesta

Il sindaco di Buttapietra Sara Moretto
Il sindaco di Buttapietra Sara Moretto
Il sindaco di Buttapietra Sara Moretto
Il sindaco di Buttapietra Sara Moretto

Gli operai del Comune vengono multati dalla polizia stradale perché sono senza cinture ma la decisione degli amministratori di addebitare sul loro stipendio l’importo della sanzione è stata accolta con stupore e malvolentieri dagli stessi dipendenti dell’azienda. Sta scatenando non pochi mal di pancia la vicenda delle multe agli operai del Comune a Buttapietra: «Le cinture non le avevamo perché dovevamo continuamente salire e scendere dal mezzo per poter svolgere il nostro lavoro e non certo perché non volevamo rispettare le regole», si giustificano gli operai presi di mira dalla Polizia stradale. L’infrazione è stata contestata dalla Polstrada e risale a martedì scorso. Erano le dieci del mattino quando il furgoncino del Comune, con a bordo due addetti alle manutenzioni, si è fermato nel piazzale retrostante il municipio. Dietro al veicolo, c’era una pattuglia della Polstrada che lo stava seguendo proprio perché gli agenti si erano resi conto che gli operai non stavano viaggiando in regola. «I poliziotti ci hanno contestato il fatto che non indossavamo le cinture e poi, controllando i documenti, hanno anche visto che nel furgone non c’era il tagliando dell’assicurazione», racconta Adriano Conti, che era alla guida del mezzo. Secondo la loro versione, ad ognuno dei due dipendenti è stata elevata una multa di 40 euro, al conducente sono stati tolti 5 punti dalla patente, e, oltre a questo, è stata spiccata anche una sanzione di 33 euro per la mancata esibizione del tagliandino dell’assicurazione. Se per i due operai quella mattina era cominciata male, poi è finita anche peggio. Hanno subito informato i loro referenti di quanto era accaduto, e, in risposta, è stato loro comunicato che le multe erano a loro carico. «Ci hanno detto che le sanzioni le pagherà il Comune, il quale, però, si tratterrà il relativo importo dallo stipendio», raccontano amareggiati. I due non riescono a digerire facilmente la «pena» di pagare di tasca propria le ammende, però. Certo non dicono che hanno tenuto un comportamento corretto ma affermano che lo hanno fatto per poter svolgere le loro mansioni in tempi ragionevoli. «Quando ci muoviamo dobbiamo continuamente fermarci, scendere e risalire, per cui il mettere e togliere le cinture a volte diventa un problema», spiega Conti. Con questa giustificazione, il dipendente del Comune si aspettava che l’ente poi non gli trattenesse i soldi della multa. All’inizio pareva che a lui ed i suoi colleghi venisse addebitata anche la sanzione per la mancanza sul mezzo del tagliando dell’assicurazione. Un’ipotesi che, stando a quanto dice ora la sindaca Sara Moretto, potrebbe non avvenire. «Sul fatto che i soldi delle multe per le cinture debbano essere a carico dei dipendenti non ci piove, visto che anche loro, come tutti, debbono rispettare le norme del Codice della strada», afferma la prima cittadina. Secondo la quale, anzi, proprio coloro che lavorano o rappresentano le istituzioni devono dare in questo senso per primi il buon esempio. «Per quanto riguarda la sanzione per l’assenza del contrassegno si può vedere, ma certo non per le altre», rimarca. Lo fa, comunque, spiegando che quello degli operai comunali a Buttapietra resta un problema. Certo non per le multe, costituenti un episodio isolato, bensì per la carenza di personale. Sino a qualche anno fa gli addetti alle manutenzioni erano sei ed ora sono in tutto tre, con carichi di lavoro che non sono certo diminuiti. «Di sicuro stiamo affrontando una situazione difficile», conclude la primo cittadino, «ed ora stiamo cercando delle soluzioni rapide ed efficaci per cittadini e dipendenti». •

Luca Fiorin

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