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Nuova concessione A22, sparita la Mediana

Il casello autostradale di Nogarole Rocca, sull’A22, dev’essere ampliato
Il casello autostradale di Nogarole Rocca, sull’A22, dev’essere ampliato
Il casello autostradale di Nogarole Rocca, sull’A22, dev’essere ampliato
Il casello autostradale di Nogarole Rocca, sull’A22, dev’essere ampliato

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo schema di accordo di cooperazione per il rinnovo della concessione di Autobrennero, si scopre che non sono comprese la Mediana di collegamento con il futuro interporto di Isola della Scala e neppure l’ampliamento del casello di Nogarole Rocca. Opere indispensabili alla viabilità del Sud Ovest veronese, su cui il parlamentare Pd, Vincenzo D’Arienzo, componente della commissione Trasporti e Lavori Pubblici del Senato, e l’amministrazione comunale di Nogarole Rocca suonano il campanello d’allarme. Per capire il contesto serve fare un passo indietro. La concessione precedente è scaduta nel 2014 e da allora A22 Spa gestisce l’autostrada in regime di «prorogatio». Dal 2007 la società ha versato nelle casse della Provincia 35 milioni di euro per la realizzazione della Mediana, spendibili, ma ancora fermi. Questa estate un emendamento al decreto Sbloccacantieri, a firma Lega - Movimento 5 Stelle (il Governo in carica era ancora a trazione Gialloverde) ha stabilito che A22 potrà utilizzare 100 milioni dal proprio «fondo ferrovia» - di 720 milioni totali, destinati prevalentemente al tunnel ferroviario del Brennero - per costruire l’interporto isolano, in terreni di sua proprietà, e poi gestirlo attraverso una sua società. Lo schema di accordo contenuto nella delibera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) approvata a maggio prevede investimenti per 4,14 miliardi di euro nei trent’anni di durata della concessione (2019-2048). Il documento dovrà essere firmato dal ministero delle infrastrutture e trasporti e da 16 enti territoriali. Gli interventi più rilevanti in programma sono la terza corsia tra Verona e l’intersezione con la A1; la terza corsia dinamica tra Bolzano e Verona Nord; barriere antirumore; impiantistica e interventi di innovazione tecnologica e appunto l’interporto di Isola della Scala. Ma intanto è cambiato il Governo, così come il ministro delle Infrastrutture e trasporti. Ora l’esecutivo è Giallorosso e i nodi posti dall’ex minoranza Dem diventano istanze. «Se l’interporto ferroviario è pronto a decollare, le merci che arriveranno ad Isola della Scala come potranno proseguire poi su strada? Scaricate dai container dovranno prendere la volta di Nogarole Rocca, ma non è prevista la Mediana», evidenzia D’Arienzo. «Occorre valutare che nel 2026, quando il tunnel del Brennero sarà completato, l’Austria non farà più passare tir merci sul proprio territorio e tutto si sposterà su ferro, quindi il traffico su Verona e Isola si intensificherà», sottolinea il senatore. I tempi per integrare lo schema d’accordo ci sono. «Finché il rinnovo della concessione non viene sottoscritto, ci sono ancora spazi di manovra per inserire i due interventi nel pacchetto delle opere da realizzare», aggiunge D’Arienzo. «Diversamente, il traffico si riverserà su arterie costruite negli anni ‘50 e ‘60 che non possono reggere l’impatto dei tir. Chiedere la Mediana significa insistere per un’infrastruttura viabilistica di cui si parla da 40 anni», precisa il sindaco di Nogarole, Luca Trentini. La strada andrebbe a raccordarsi poi con la provinciale 434, collegando l’Ovest all’Est veronese e tagliando fuori la cintura cittadina. Per i camion in arrivo da Isola, il secondo ostacolo sarà entrare in autostrada. «Il casello già ora è sottodimensionato: Nogarole Rocca rappresenta l’accesso autostradale per un territorio ricco di attività industriali», dice Trentini. L’imminente apertura dell’hub logistico Zalando e il completamento degli insediamenti produttivi previsti a Pradelle, nell’area della Porta della Città, contribuiranno a intensificare il traffico. •

Valeria Zanetti

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