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Niente fondi per la sicurezza Villa Balladoro deve chiudere

La sala di Villa Balladoro con gli scheletri del cavallo e dei levrieri
La sala di Villa Balladoro con gli scheletri del cavallo e dei levrieri
La sala di Villa Balladoro con gli scheletri del cavallo e dei levrieri
La sala di Villa Balladoro con gli scheletri del cavallo e dei levrieri

A Villa Balladoro non si entra più. Il mancato rinnovo delle misure di sicurezza, in particolar modo quelle antincendio, hanno reso necessario la chiusura del luogo simbolo di Povegliano. Una comunicazione dell’ufficio comunale rende noto che l’ufficio Prevenzione incendi ha rigettato la richiesta di rinnovo periodico del Cpi (certificato prevenzioni incendi). È stato dunque fatto, con un tecnico e una ditta incaricata, un ulteriore sopralluogo per redigere un preventivo per attuare un intervento di minima finalizzato a garantire di nuovo l’apertura. Nella nota, datata 28 maggio (ma la scadenza si riferisce al 12 maggio scorso), poi, si legge che in primo luogo dovranno essere sistemati gli impianti di rilevazione fumi su tutto il pian terreno e parte del primo piano. Un fulmine a ciel sereno, tanto che proprio oggi in occasione del rinnovo del gemellaggio di Povegliano con Ockenheim, il piccolo paese nel cuore della Germania, i rappresentanti tedeschi avrebbero dovuti essere accolti, alle 18, dall’amministrazione proprio nella villa. Luogo d’incontro poi spostato al centro anziani poco distante. Un modo, avevano fatto sapere dal municipio, per rinnovare la lunga amicizia fra i due paesi da tempo assopita. I delegati tedeschi, poi, parteciperanno insieme alle istituzioni poveglianesi alla parata del 2 giugno, in occasione della festa della Repubblica. Il mancato adeguamento dei sistemi di allarme e prevenzione, richiesti dai vigili del fuoco, ha scatenato l’ira delle associazioni, in particolar modo del Gruppo Giovani che da anni collabora con iniziative culturali e che ha la base operativa proprio nella villa settecentesca. La chiusura, infatti, comporta l’inaccessibilità a tutti i servizi presenti all’interno dell’edificio: dal nuovo museo dell’Opera, inaugurato nel novembre del 2016, al museo archeologico. Proprio questo ospita lo scheletro del cavallo longobardo e di due levrieri, vero punto di forza dell’intera esposizione. Nei mesi scorsi la teca, infatti, ha fatto il giro d’Italia passando prima a Pavia, alle scuderie del Castello visconteo, poi a Napoli, al museo Archeologico nazionale, arrivando sino al Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo. Analogo discorso vale per l’archivio Balladoro, dove sono raccolti migliaia di volumi; mentre la biblioteca comunale, ancora in attesa di una sistemazione, è chiusa già dall’ottobre scorso. «Rimane una nostra priorità assoluta», afferma il sindaco Lucio Buzzi, «Stiamo lavorando da più di tre mesi per trovare una soluzione, non ci siamo accorti adesso del problema. È una questione che deriva dal passato: poteva essere sistemato tutto prima, quando è stato trasferito l’archivio al pian terreno. I nodi vengono sempre al pettine», sostiene il primo cittadino. Il riferimento è al Cpi che ha valenza quinquennale e che era stato rinnovato nel 2013 (seconda amministrazione Bigon), periodo in cui l’archivio era stato appunto trasferito. Anno in cui, per lo stesso motivo di sicurezza sul tavolo in questi giorni, era stato deciso di alleggerire il peso ai piani superiori, mettendo inoltre gli appariscenti sostegni esterni all’edificio. L’archivio storico, spiegano dagli uffici comunali, ha un carico d’incendio (indice che ha portato al mancato rinnovo) più alto rispetto agli standard di sicurezza necessari. La soluzione sarebbe, ora, quella di una sistemazione degli impianti, ma il costo elevato dell’intera operazione pone il Comune con le spalle al muro. La strategia individuata è quella di alleggerire il carico di libri dell’archivio e sistemare una parte dei volumi in altre stanze, che però necessitano a loro volta di ulteriori accorgimenti di prevenzione. Difficile dare tempi, ma almeno per tutto giugno la villa rimarrà con i sigilli. La lista di minoranza Nuove Prospettive si domanda come sia possibile che «dopo due anni di amministrazione non si siano accorti che il certificato dei vigili del fuoco stava per scadere». Un altro capitolo, invece, riguarda il contributo statale di un milione e 700mila euro, giunto a inizio anno direttamente da fondi statali nell’ambito del progetto @bellezza, per il rinnovo e sistemazione della villa. «Sono coperti con questi soldi», precisa l’ex sindaco Anna Maria Bigon, ora consigliere comunale all’opposizione. «Noi abbiamo ricevuto i fondi solo grazie ad una lettera. Spetta a loro sfruttare questa possibilità, sapendo a quanto ammonta esattamente la cifra a disposizione, e spetta sempre a loro presentare un piano di fattibilità prima che scadano i termini», conclude. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Vincenzi

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