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Lavori in corso sotto il ponte del canale raccoglitore

I lavori all’alveo del canale raccoglitore in località El Salarin   FOTO PECORA
I lavori all’alveo del canale raccoglitore in località El Salarin FOTO PECORA
I lavori all’alveo del canale raccoglitore in località El Salarin   FOTO PECORA
I lavori all’alveo del canale raccoglitore in località El Salarin FOTO PECORA

Lavori in corso in località El Salarin, a Castel d’Azzano, in via Roma. Anzi, sotto la strada di confine con il comune di Vigasio, sotto il ponte che attraversa il canale raccoglitore. Qualche anno fa, in vista dei lavori (di là da venire) della realizzazione di una rotonda, si decise di allargare il manufatto che attraversa appunto il canale artificiale di proprietà del Consorzio di bonifica veronese, costruito sulla fine del 1800 e che si sviluppa per oltre 30 chilometri tra Valeggio sul Mincio e San Giovanni Lupatoto. In questi giorni è stato aperto un cantiere per i lavori di «adeguamento scatolare di attraversamento sottopassante via Roma in località Salarino», come recita il cartello di cantiere. Tali lavori sono iniziati lo scorso 12 gennaio e dovranno, come da contratto, essere ultimati entro il 12 marzo. In pratica gli operai dell’impresa Adige Strade srl di Trevenzuolo, aggiudicatrice dell’opera, stanno demolendo parte della gettata di cemento sottostante il ponte per favorire lo scorrimento dell’acqua del canale. I lavori eseguiti erano e sono conformi al progetto approvato, ma il canale prima del vecchio ponte aveva eroso la base in terra e anche in tempi non irrigui si forma una grossa pozza di acqua che non defluisce. L’intervento del Consorzio è quindi finalizzato a far defluire quest’acqua prima del manufatto. L’importo complessivo dei lavori, progettati dall’ingegner Andrea De Antoni e diretti dall’ingegner Daniele Sartori, ammonta a 21.199 euro. Tali lavori al ponte sul canale raccoglitore - sul cui argine scorre la pista ciclopedonale dall’Adige al Mincio, denominata percorso delle Risorgive - sono possibili in questi mesi invernali in quanto è all’asciutto. Il 30 settembre scorso sono infatti terminati i turni irrigui disciplinati dal Consorzio Veronese e il canale è stato quindi svuotato. Tornerà a riempirsi d’acqua per l’irrigazione alle colture nella prossima primavera. Va ricordato che il canale raccoglitore è un’opera realizzata in terra, con un dislivello di una trentina di metri, con sezione idraulica trapezoidale e una portata variabile da uno a 11 metri cubi al secondo. Venne realizzato sulla base di una derivazione irrigua concessa nel 1881 «perché venisse realizzato un canale che assolvesse alla funzione di raccogliere le colaticce irrigue e gli scoli provenienti dalla Campanea Maior, l’area della provincia posta a Sud della città di Verona, e le restituisse interamente al fiume Adige». Negli ultimi decenni, oltre a raccogliere le acque irrigue, il corso d’acqua svolge sempre più spesso il compito di scaricatore di piena accogliendo, in caso di forti precipitazioni, le acque del Tione che confluisce nel Tartaro, per scngiurare il rischio di allagamenti tra Vigasio e Isola della Scala. • V.L. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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