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La pesca la spunta sul mercato Annata redditizia nei campi

Buona resa quest’anno con le pesche del territorio
Buona resa quest’anno con le pesche del territorio
Buona resa quest’anno con le pesche del territorio
Buona resa quest’anno con le pesche del territorio

Al mercato peschicolo di Sommacampagna e Sona torna un cauto ottimismo: dopo anni di crisi, finalmente si riesce a vedere uno spiraglio di luce. La stagione è molto diversa da quelle alle quali gli agricoltori erano da tempo abituati: le quotazioni sono infatti tornate ad essere interessanti. C’è poco prodotto, ma di qualità e il valore dato al frutto è remunerativo. Se ci sono stati anni in cui i prezzi di vendita non coprivano i costi di produzione, quest’anno il prezzo al chilo consente invece un po’ di respiro, perché va dagli 80 centesimi in su. Resta il dispiacere per gli espianti a cui sono stati costretti molti contadini nel tempo, a causa del susseguirsi di annate nere. Massimo Vincenzi, direttore del mercato di via Cesarina, spiega: «Quest’anno, nel periodo primaverile ci sono stati grossi problemi di gelate, sia nel territorio nazionale che in quello europeo. Questo ha provocato delle difficoltà anche per i nostri competitor. C’è stato un calo della produzione del cinquanta per cento rispetto a un’annata ordinaria, con punte dell’ottanta e novanta per cento per certe varietà». La minor quantità di prodotto nel territorio è stata quindi dovuta alle gelate, ma anche alla decisione di molti contadini di eliminare i peschi dai campi: «L’anno scorso è stato drammatico», dice Vincenzi, «e a Sona e Sommacampagna ci sono stati degli espianti. Il nostro territorio è cambiato: era bellissimo vedere la fioritura dei peschi quando lo si attraversava, mentre adesso non è più come un tempo. Chi è rimasto deve investire sulla qualità e sulla varietà, per venire incontro alle richieste del consumatore con un prodotto che sia non solo bello ma anche buono. Il consumatore deve chiedere le nostre pesche, dobbiamo farle riconoscere». Nel territorio sono state piantate prugne, susine, albicocche: «Si tratta di una differenziazione con produzioni che si adattano bene al nostro clima e al nostro terreno, e che possano fornire un aiuto di integrazione al reddito e anche una variabilità commerciale all’interno del mercato», conclude Vincenzi. Anche le amministrazioni di Sona e Sommacampagna registrano la positività di quest’annata. Il sindaco sonese Gianluigi Mazzi afferma: «È stata una stagione positiva, erano alcuni anni che andava male. Siccome sono state eliminate molte piante, quest’anno c’è però poco prodotto. Speriamo comunque che il risultato buono di questa annata possa permettere agli agricoltori di tornare ad investire sulla coltura delle pesche». Giandomenico Allegri, vicesindaco di Sommacampagna con delega alle Politiche agricole, aggiunge: «C’è una cosa che dispiace ovvero il calo significativo di quantità ma il lato positivo riguarda il prezzo, che dà finalmente un minimo di respiro. C’è una riconoscibilità del prodotto, che vedo anche nelle iniziative portate avanti, come “La pesca a tavola”: possiamo dire che la pesca è diventata il frutto dell’estate veronese. Questo non ci deve fermare nel continuare a promuovere un prodotto eccezionale: chi ha avuto modo di assaggiare le pesche quest’anno le ha sicuramente trovate buonissime». E i contadini che promuovono la vendita diretta stanno avendo soddisfazioni: «Vedo che chi va ad acquistare direttamente in campagna, torna arricchito di un prodotto di qualità, ma al tempo stesso arricchisce il rapporto con il produttore», conclude Allegri. •

Federica Valbusa

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