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I privati bloccano la ciclabile per la scuola

Il passaggio della pista ciclabile chiuso dai proprietari del tratto di terreno che conduce alle scuole FOTO DIENNE
Il passaggio della pista ciclabile chiuso dai proprietari del tratto di terreno che conduce alle scuole FOTO DIENNE
Il passaggio della pista ciclabile chiuso dai proprietari del tratto di terreno che conduce alle scuole FOTO DIENNE
Il passaggio della pista ciclabile chiuso dai proprietari del tratto di terreno che conduce alle scuole FOTO DIENNE

Il passaggio che permetteva ai bambini ed i ragazzi di Buttapietra di arrivare senza pericoli nell’area in cui ci sono le scuole del paese, sia quelle dell’obbligo che l’istituto agrario Stefani-Bentegodi, è stato all’improvviso chiuso dai proprietari del terreno. L’iniziativa ha subito messo in allarme i genitori: l’alternativa, infatti, è quella di passare per la trafficatissima Statale 12. E la vicenda è destinata a diventare un caso amministrativo e, probabilmente, anche giudiziario. Tutto è avvenuto lo scorso fine settimana, quando i privati hanno bloccato l’ingresso della pista ciclo-pedonale, tirando del nastro di plastica da cantiere bianco e rosso e mettendo un cartello che recita eloquentemente «Vietato l’accesso-proprietà privata». La decisione era inaspettata e lo stop alla pista arriva a poco più di tre settimana dall’inizio della scuola. La ciclo-pedonale esisteva in forza di un accordo bonario che era stato stipulato nel 2011 fra il Comune ed i proprietari del terreno su cui è stata costruita, Gianfranco e Vittorina Perbellini, e Franco Giacopuzzi, in rappresentanza dell’azienda agricola che tale terreno stava conducendo con un contratto di locazione. L’intesa prevedeva che una fetta di terreno, larga 2,5 metri e lunga poche decine di metri, venisse delimitata da paletti ed una rete, diventando così il collegamento più sicuro fra via Verdi, la parallela alla Statale che porta al capoluogo, e via dell’Agricoltura, in cui si trovano gli istituti scolastici. «Il presente accordo durerà fino a quando non saranno realizzati l’allargamento di via Verdi (comprendente anche la ciclabile) e la nuova strada a Nord della lottizzazione di accesso a viale dell’Agricoltura», era scritto nell’intesa che è stata riportata anche in una delibera approvata il 17 novembre dello stesso 2011 dalla Giunta comunale, che allora era guidata dal sindaco Aldo Moraro, di cui era vice l’attuale prima cittadina Sara Moretto. La ragione del patto stava nel fatto che la messa in funzione del nuovo polo scolastico comprendente elementari e medie, che era avvenuta due mesi prima, assommata alla presenza delle superiori, rendeva necessario garantire un accesso sicuro a scolari e studenti. Cosa che è avvenuta a carico del Comune, al quale toccano anche i costi di ripristino dei luoghi alla cessazione dell’accordo. I proprietari del terreno, invece, allora non avevano chiesto nessun indennizzo. L’allargamento di via Verdi e la ciclabile che doveva corrergli a lato e proseguire verso via dell’Agricoltura, così come la lottizzazione e la strada a Nord di essa, non sono però mai stati realizzati, per cui ora i Perbellini, ritenendo l’accordo del 2011 scaduto, hanno deciso di passare alle vie di fatto, chiudendo l’accesso alla pista esistente. Pur sentiti, i proprietari scelgono per ora di evitare di parlare pubblicamente. Cosa che peraltro fa anche la sindaca Moretto, la quale spiega che preferisce valutare ogni aspetto della vicenda prima di esprimersi. Secondo quanto si sa, la situazione attuale sarebbe la conseguenza del mancato raggiungimento di un accordo sull’acquisizione da parte del Comune del terreno, ed ora c’è il forte rischio che si arrivi a passare alle vie legali. Intanto il consigliere di opposizione leghista Renzo Giacopuzzi annuncia un’interrogazione sulla vicenda. «Bisogna capire se sono stati compiuti degli errori e trovare immediatamente una soluzione, perché si tratta di un problema serio», spiega. •

Luca Fiorin

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