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Gira il mondo con le maratone È una mamma sprint a 56 anni

Vilma Mattivi all’arrivo alla maratona di Cracovia con il numero 1516 sul pettorale
Vilma Mattivi all’arrivo alla maratona di Cracovia con il numero 1516 sul pettorale
Vilma Mattivi all’arrivo alla maratona di Cracovia con il numero 1516 sul pettorale
Vilma Mattivi all’arrivo alla maratona di Cracovia con il numero 1516 sul pettorale

«Da piccola ero una bambina esile che amava la musica, lo sport in generale, ma soprattutto la corsa. Oggi, nonostante i miei 56 anni, continuo a partecipare alle gare podistiche amatoriali, in particolare nelle mezze maratone e maratone in Europa e in America». Vilma Mattivi, impiegata e sposata con una figlia di 27 anni, nata in Svizzera, ad Uster, nel Cantone tedesco vicino a Zurigo, dal 1996 abita a Buttapietra in via Sarca, 32 ed è conosciuta anche con il soprannome di mamma sprint per la sua passione per le maratone. Ha praticato questo sport fino a 28 anni per poi riprendere l’attività agonistica nel 2011, a 48 anni, tesserandosi con la Società Sportiva del paese natale della mamma l’Atletica Valle di Cembra (Trento), con la quale programma le gare alle quali partecipare durante l’anno non solo in ambito nazionale, ma spesso anche europeo. «In questi giorni mi sto preparando con intensi allenamenti per la maratona di Berlino che si correrà a settembre», annuncia con evidente orgoglio. «La corsa podistica è uno sport non solo duro ed impegnativo ma anche formativo», aggiunge, «perché se riesci a concludere una maratona riesci a fare qualsiasi cosa». Per impegni familiari e lavorativi, è impiegata in una ditta locale, e ha dovuto interrompere questa sua passione per una ventina d’anni. Ha ripreso a correre nel 2011 partecipando alla maratona di Reggio Emilia corsa in 3h 27’, uno dei suoi miglior risultati come quello conseguito nella mezza maratona ad Uster (Svizzera) con il tempo di 1h 35' oppure la 30 chilometri su strada a Levico Terme (Trento) in 2h 25', tempi di tutto rispetto ottenuti alle soglie dei 50 anni. Da quell’anno ha ripreso a girare per mezza Europa, ma anche in America, per partecipare appunto alle maratone. Da quella di Venezia a Firenze, da Roma a Barcellona, Parigi, Francoforte, Vienna, Atene, New York e l’ultima a Cracovia nel 2018, tutte con ottimi piazzamenti, tenendo conto dell’età. «La corsa sulle lunghe distanze, la maratona appunto di 42 chilometri», osserva Vilma Mattivi, «è quella che rispecchia di più il mio carattere. È una disciplina dura che richiede costanza, determinazione e capacità di sopportare la fatica e superare soglie di sofferenza a cui la nostra vita sedentaria non ci prepara, ma è quella che mi rende felice e soddisfatta quando taglio il traguardo». Nella sua casa ci sono medaglie, coppe, diplomi di vittorie, pettorali, foto, filmati che testimoniano la intensa vita sportiva di mamma Vilma, un simbolo ed un orgoglio per il paese ma anche per tutte le donne. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lino Fontana

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