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Campus, il Comune stringe i tempi

Studenti e insegnanti durante una conferenza nell’aula magna del liceo Medi di Villafranca
Studenti e insegnanti durante una conferenza nell’aula magna del liceo Medi di Villafranca
Studenti e insegnanti durante una conferenza nell’aula magna del liceo Medi di Villafranca
Studenti e insegnanti durante una conferenza nell’aula magna del liceo Medi di Villafranca

A piccoli passi verso il campus scolastico di Villafranca. Quello compiuto durante l’ultimo consiglio comunale, però, pare dare una accelerata sostanziosa al progetto di raggruppare in un’unica area, quella di via Magenta, tutti gli edifici scolastici della città. Il Comune, infatti, dopo un tavolo tecnico con il ministero dei beni culturali e il demanio ha acquisito gratuitamente l’area dell’ex tiro a segno di via Custoza. Questa, quindi, nella bozza di progetto avanzata dall’amministrazione, diventerebbe la segreteria d’accesso dell’intero campus. Oltre alla segreteria, passando da dove ora ci sono i giardini di via Magenta, si accederebbe al polo unico delle scuole superiori. Il punto all’ordine del giorno, passato all’unanimità, segna quindi un altro avvicinamento a quella che da più parti è stata definita l’unica soluzione per ovviare al problema delle strutture scolastiche in città. A Villafranca, infatti, il numero degli iscritti (o di chi vorrebbe iscriversi) è di gran lunga superiore rispetto alla capacità degli istituti. Un unico grande edificio che li raggruppi diventerebbe quindi la via maestra per superare lo stallo che ormai si rimanda da qualche anno. In più, la situazione legata alla pandemia, richiede ulteriori spazi che a Villafranca mancano del tutto. Si veda, ad esempio, i salti mortali della scorsa estate necessari per ricavare le quattro aule all’ultimo piano delle Cavalchini-Moro: scialuppa di salvataggio per andare incontro al sovraffollamento del liceo Medi. Il dislocamento delle classi, però, può essere solo un palliativo perché crea notevoli problemi di spostamento degli insegnanti e d’incastro con gli orari giornalieri. Sembrano archiviate anche le incomprensioni con la provincia, proprietaria degli immobili scolastici. «Chiedo una rassicurazione al sindaco», ha sottolineato la consigliera e professoressa Isabella Roveroni (Partito Democratico), «perché quanto aveva detto il vicepresidente della provincia, David Di Michele, qualche settimana fa mi aveva un po’ allarmata». A inizio aprile il vicepresidente con delega all’edilizia scolastica Di Michele aveva fatto correre un brivido quando, parlando proprio del campus, aveva fatto intendere che il progetto avrebbe potuto aspettare. Salvo poi chiarire che la situazione covid aveva necessariamente imposto ulteriori riflessioni, ma niente di più. «Confermo», ha detto Dall’Oca in consiglio, «e ribadisco il nostro impegno a far sì che quel progetto si realizzi. Ho risposto subito a Di Michele, diciamo che c’è stato un po’ il gioco delle parti». E ancora: «La crescita in termini di iscritti a Villafranca è tale da rendere necessaria la realizzazione di nuove scuole». «Questo edificio», ha proseguito il sindaco, “serve per dare il via a un progetto che come amministrazione comunale ci siamo impegnati a portare a compimento». Altro indizio che scaccia via i cattivi pensieri. Per quanto riguarda la struttura di via Custoza, l’amministrazione ha previsto una spesa di 140mila euro per la ristrutturazione. Sarà poi quella la porta d’accesso dell’area che, come ha spiegato il sindaco, verrà completamente recintata e sarà a disposizione degli studenti. «Parte dei lavori sono stati già fatti, si tratta ora di completare l’opera di manutenzione», ha detto il primo cittadino rispondendo al consigliere Andrea Cordioli (Borgo libero) che chiedeva cosa ne sarà dell’edificio da qui a quando il campus verrà realizzato. Che l’acquisto dell’ex tiro a segno sia un tassello importante lo ha sottolineato anche il presidente del consiglio Lucio Cordioli (Forza Italia) parlando di «un lungo percorso arrivato al termine». «In questo momento», ha concluso Anna Lisa Tiberio, assessore all’istruzione, «bisogna mettere a disposizione delle scuole tutti gli spazi possibili. La scuola è fatta di relazioni, non solo di didattica online». •

Nicolò Vincenzi

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