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«A scuola manca chi sa fare i conti»

L’incontro sulla scuola organizzato dalla Lega in biblioteca
L’incontro sulla scuola organizzato dalla Lega in biblioteca
L’incontro sulla scuola organizzato dalla Lega in biblioteca
L’incontro sulla scuola organizzato dalla Lega in biblioteca

«Dsga fantasma»: scatta la protesta della Lega, riunita ieri alla biblioteca comunale di Villafranca, in difesa di chi, da anni, gestisce il reparto amministrativo degli istituti scolastici. Il dsga - direttore dei servizi generali e amministrativi - è il ruolo fondamentale nell’organizzazione delle segreterie, ma in tutto il Veneto è una figura carente. E ieri mattina, alla Mario Franzosi, tanti esponenti del Carroccio si sono confrontati sulla questione. C’erano il senatore Mario Pittoni, presidente commissione cultura, il senatore Paolo Tosato e il deputato Paolo Paternoster. Assieme a loro Nicolò Zavarise, commissario provinciale Lega a Verona e Luca Coletto, assessore alla sanità umbra. A fare gli onori di casa il sindaco Roberto Dall’Oca. Il nodo della protesta, portata avanti a Palazzo Madama da Pittoni, riguarda proprio la gestione dei dsga, o meglio dei facenti funzione e cioè impiegati che si occupano di contabilità perché lo Stato non sta facendo le nomine per quella figura. «La ministra Lucia Azzolina», ha spiegato il senatore, «sta mettendo fuori gioco i facenti funzioni in favore dei vincitori del nuovo concorso». Il problema è che i dsga facenti funzioni non hanno una laurea, che invece pesa nella graduatoria prevista dal nuovo bando. «La nostra proposta», ha aggiunto Pittoni, «è un meccanismo che porti alla stabilizzazione dei dsga, spesso con una ventina di anni di esperienza e che sanno gestire l’amministrazione scolastica». E quindi che chi fino ad ora ha ricoperto il ruolo di dsga facente funzione non sia messo da parte ma, al contrario, si affianchi ai vincitori del concorso pubblico. «Se già fanno fatica quelli che hanno esperienza figuriamoci i novellini, anche se hanno tante lauree. Senza di loro l’amministrazione scolastica si ferma», ha spiegato ieri Pittoni. La situazione in Veneto, al pari di quella in Lombardia, è preoccupante secondo Pittoni. Nella nostra Regione servirebbero 600 dsga e ce ne sono solo 230: «Quando si renderanno disponibili i vincitori del concorso si andranno a coprire solamente i pensionamenti, una trentina e basta. Si arriva così a 260 e sono ancora troppo pochi». Il dubbio, poi, è la data d’inizio delle scuole: «Sono ancora troppe le incognite», ha ribadito Pittoni. «La mia sensazione è che anche su questo punto la ministra non sappia gestire la situazione. Sono preoccupato e ho dubbi che la scuola possa ripartire a settembre. Più probabile che si inizi a ottobre», ha aggiunto. Il ritardo, ha proseguito il senatore, è siderale rispetto agli altri Paesi europei. Altri dubbi li ha rimarcati Tosato: «In quattro mesi sono stati autorizzati 105 miliardi da spendere per l’emergenza Covid, ma per il settore scolastico c’è assoluta carenza di personale amministrativo e di insegnanti». E ancora: «L’unico provvedimento del governo è stato quello di acquistare banchi con le rotelle e acquistare divisori in plexiglass, quando di fatto il distanziamento sociale non esiste più». «Sul mondo scuola abbiamo ascoltato in aula la Azzolina ed è stata imbarazzante», ha sottolineato invece Paternoster, «noi siamo vicini ai dirigenti scolastici, ma il Governo sta facendo disastri che pagheremo anche nei prossimi anni». Critici anche Zavarise che ha parlato di gestione inconcludente da parte del governo e l’europarlamentare Paolo Borchia – intervenuto a margine - che invece ha puntato il dito sulla questione spazi. Tema spazi, in apertura del dibattito organizzato in città dal consigliere Nicola Giuliani, affrontato anche dal sindaco Dall’Oca che ha posto l’accento sulla necessità per Villafranca di realizzare il campus delle superiori. L’attacco frontale, infine, l’ha sferrato proprio Pittoni: «Nel momento peggiore per la Repubblica ci ritroviamo con il peggior ministro. Eppure di proposte ne abbiamo fatte tante in questi mesi, sempre bocciate». E ha concluso: «Al governo si fanno male da soli per fare un dispetto alla Lega». •

Nicolò Vincenzi

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