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«A Londra si faceva il tifo per l’Italia, ma le misure sono arrivate in ritardo»

Igor Dall’Avanzi, 27 anni
Igor Dall’Avanzi, 27 anni
Igor Dall’Avanzi, 27 anni
Igor Dall’Avanzi, 27 anni

Non vuole essere definito un cervello in fuga, ma un giovane fortunato (e di talento, aggiungiamo noi) che ha semplicemente scelto di fare ciò che più gli piaceva. Igor Dall'Avanzi, 27 anni, di Vigasio, dopo aver vinto, nel 2017, una borsa di studio per un dottorato di ricerca alla Goldsmiths University di Londra, lavora oltremanica come programmatore audio presso Rare, uno studio di videogiochi Microsoft, il colosso creato da Bill Gates. A Isolalta di Vigasio, dove vivono i suoi genitori, ci torna di rado. «Quello che stiamo attraversando qui in Inghilterra è un momento particolare», ci dice, «anche se io vivo in un contesto tutto sommato fortunato. La situazione causata dalla pandemia per il coronavirus è stata affrontata in maniera troppo lenta. La prima linea di Boris Johnson era stata quella di non fare nulla. Dopo una settimana, spinti da diverse pressioni interne ed esterne, il premier ha invece fatto dietrofront. Gli assembramenti sono stati vietati, si poteva uscire solo per fare la spesa e per l'attività fisica, ma una sola volta al giorno. Inoltre, a meno che non si facesse parte di categorie essenziali, si è dovuto lavorare da casa. Di lì a pochi giorni Johnson è risultato positivo al coronavirus e con lui il ministro della Salute, Matt Hancock. Analizzando la situazione di nazioni come Cina, Italia e Spagna, queste decisioni potevano essere prese prima». Continua Igor: «I consigli di Oms e della comunità scientifica erano di attuare misure più stringenti fin da subito. Il colpo all'economia lo si sarebbe avuto comunque, ma almeno si sarebbero salvate molte vite umane e si sarebbe evitato il collasso del sistema sanitario. Insomma, si sarebbe potuti arrivare preparati, ma si e' fatto molto poco. In generale, comunque, il sentimento degli inglesi verso l'Italia e gli italiani è stato di preoccupazione. Molti qui amano il bel Paese e credo siano genuinamente dispiaciuti per quanto è accaduto in questi mesi». Dall'Avanzi, che si è laureato con «distinction», il massimo dei voti - un 110 e lode che gli aveva permesso di vincere una borsa di studio dell'amministrazione comunale di Vigasio - fa parte di un dottorato di ricerca finanziato dall'Epsrc (Engineering and Physical sciences research council) chiamato Iggi (Intelligent games and games intelligence) che si occupa di ricerca in diversi settori sfruttando il media dei videogiochi. Il programma ha una durata di quattro anni, nei quali porterà avanti la sua ricerca, che riguarda lo sviluppo di tecnologie per la generazione di suoni e musica sfruttando algoritmi di «machine learning» (intelligenza artificiale). «Per quanto riguarda la mia attività», continua Igor, «in queste settimane sono rimasto operativo, ma da casa. Qui il lavoro da remoto era già una realtà nella mia azienda, tant'è che lo praticavo fin da prima delle restrizioni, una o due volte a settimana. Ora è semplicemente aumentato, di giorno in giorno. Non è facile, ma per fortuna abbiamo anche una rete di supporto gratuita per il sostegno e il benessere del dipendente. Lo studio si è mosso molto velocemente per permettere a tutti di lavorare da casa, ancora prima che venissero introdotte misure stringenti, in modo da essere preparati. Purtroppo, molte persone non sono nella mia stessa situazione».

Valerio Locatelli

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