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«Zantedeschi, un uomo ricco di valori»

La chiesa di Negrar gremita per i funerali di Paolo Zantedeschi FOTO AMATO
La chiesa di Negrar gremita per i funerali di Paolo Zantedeschi FOTO AMATO
La chiesa di Negrar gremita per i funerali di Paolo Zantedeschi FOTO AMATO
La chiesa di Negrar gremita per i funerali di Paolo Zantedeschi FOTO AMATO

Il gonfalone del Comune di Negrar e il coro della parrocchia di Arbizzano. Il sindaco Roberto Grison affiancato dai sindaci della Valpolicella, tutti in fascia tricolore, e gli scout del gruppo Valpolicella 1 in divisa. I rappresentanti della associazioni e i consiglieri comunali, esponenti del mondo del volontariato e dipendenti comunali. Comunità civile e comunità cristiana si sono riunite in un unico e intenso abbraccio, nella chiesa parrocchiale di Negrar stracolma di gente commossa, ai familiari di Paolo Zantedeschi, il cinquantanovenne presidente del Consiglio comunale morto lo scorso 20 agosto. Zantedeschi era molto conosciuto per l’impegno politico e amministrativo di lunga data, come pure per il lavoro di direttore dell’Ufficio postale di Negrar, a due passi dal municipio. La sua morte ha generato un profondo cordoglio tanto nel capoluogo quanto ad Arbizzano, la comunità in cui operava. Un forte affetto è arrivato alle orecchie, agli occhi, al cuore della moglie Marina, del figlio diciassettenne Enrico, della mamma Amelia, dei fratelli Franco e Alessandra e di tutti i familiari. «Siamo qui riuniti per sensibilità diverse, ma ci accomuna l’amicizia verso Paolo», annuncia il parroco di Negrar, don Luca Masin, all’inizio della cerimonia funebre concelebrata con il curato don Luca Zamboni e con l’ex parroco di Arbizzano, oggi collaboratore della parrocchia di Pedemonte, don Gaetano Di Biase. «I nostri cuori sono spezzati per la perdita di un uomo disponibile, ricco di valori per rendere migliore la società», afferma don Di Biase nell’omelia, «ma siamo certi che ora Paolo è nella mani tenere e premurose del Padre». Da qui l’invito del sacerdote a valorizzare ricordi e testimonianze di Zantedeschi «per reincontrarlo, sperimentare la sua vicinanza, illuminare le nostre scelte future». E le testimonianze non sono tardate ad arrivare: da parte di chi cantava insieme a lui nel coro parrocchiale di Arbizzano, degli scout compagni di viaggio del figlio Enrico, del sindaco Grison e del vice Fausto Rossignoli, dei familiari stessi. Ne hanno ricordato l’ironia e la capacità di dialogo, la passione e la forza, la pazienza, il rispetto per le idee altrui e la convivialità. «Grazie Paolo per tutto ciò che hai dato al territorio, per l’onestà intellettuale e la serietà che hanno guidato il tuo impegno politico», sottolinea il primo cittadino negrarese. «Rimani un grande esempio da seguire. Fai buon viaggio verso il meritato Paradiso». Il vice sindaco Rossignoli ricorda come Zantedeschi rifuggisse da ogni enfasi o da apparizioni facili e formali: «Era un uomo di sostanza, in tante fotografie non compare ma tante immagini sono nel cuore di ciascuno. Era uno splendido mediano, umile ma consapevole del suo ruolo. E anche tutte queste parole, oggi, gli sarebbero di imbarazzo». In effetti, non siamo certe che tanto clamore mediatico attorno alla sua scomparsa gli avrebbe fatto così piacere. Ma siamo anche certe che avrebbe trovato un modo intelligente e gentile di farcelo notare. E che, in fondo, ci avrebbe perdonato. •

Camilla Madinelli

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