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Piano degli interventi, poche modifiche per ripartire subito

Il vicesindaco Davide Pedrotti
Il vicesindaco Davide Pedrotti
Il vicesindaco Davide Pedrotti
Il vicesindaco Davide Pedrotti

Con 9 sì e 5 astenuti, disco verde in Consiglio comunale per il Piano degli interventi, nato nel novembre 2016 dal Documento programmatico preliminare dell’amministrazione Cadura e che ha passato ora l’esame consiliare. Il Piano approva e accoglie 11 schemi di accordo pubblico/privati, per un introito nelle casse comunali di quasi un milione di euro; sei le proposte di trasformazione di costruzioni non più funzionali al fondo agricolo, per un introito di circa 130 mila euro. Su 56 osservazioni presentate, cinque sono state totalmente accolte e 10 parzialmente accolte. Spiega il vicesindaco, delegato all’Urbanistica, Davide Pedrotti: «Abbiamo preferito chiudere il Piano senza alcuna modifica essenziale, sia perché lo stesso aveva già avuto l’adozione con la delibera di Consiglio comunale dell’8 aprile 2019, sia perché l’imprenditoria e i cittadini pescantinesi hanno atteso troppo a lungo questo strumento urbanistico, rimanendo fermi in un periodo economico già fortemente rallentato da una generale sofferenza economica: non volevamo farli attendere ancora. Tra le osservazioni respinte, di maggior interesse per tecnici e costruttori, vi è la variazione dell’altezza di gronda dei sottotetti. Rimane dunque in vigore quanto previsto dalle Norme tecniche attuative del Piano regolatore che prevedono un’altezza di 60 centimetri, dalla quota di pavimento fino al sottotetto. L’indirizzo della precedente amministrazione era di ridurre l’altezza a 30 centimetri. Mi sembra assurda la preoccupazione che ha espresso il consigliere di minoranza, Cadura, sul fatto che i 60 centimetri dal pavimento, anziché 30, creino un aumento demografico della popolazione perché egli ritiene che i sottotetti possano essere abitati da interi nuclei familiari. I sottotetti rimangono definiti come ripostigli non abitabili. Ribadisco al consigliere di segnalare alle pubbliche autorità se sa dove e come questa prescrizione non è stata rispettata». «È nostra intenzione, comunque, avviare nei primi mesi del 2021 la prima variante al Piano degli Interventi», chiude Pedrotti. Chiarisce la sua posizione il consigliere Luigi Cadura: «I sottotetti non sono considerati come spazi abitativi, pertanto questi volumi non sono considerati né nel calcolo degli oneri dovuti dal costruttore, né nel calcolo dei cosiddetti standard (strade, parcheggi, aree verdi) di cui deve essere dotata la lottizzazione di cui l’edificio fa parte. Purtroppo è frequente l’abuso di utilizzare i sottotetti impropriamente come spazi abitativi ed il Comune, a causa delle carenze di organico, non ha i mezzi per reprimere efficacemente questi abusi in sede di concessione dell’abitabilità. La nostra amministrazione aveva introdotto, nel Piano degli Interventi, una norma che riduceva l’altezza massima di gronda, cioè la parte più bassa del sottotetto, da 50 a 30 cm, rendendo questo spazio "fisicamente" inutilizzabile per scopi abitativi. L’utilizzo abitativo dei sottotetti aumenta il numero di abitanti insediabili in una lottizzazione, il che non vuol dire che interi nuclei familiari abitino nei sottotetti, ma che in un mono o bilocale con sottotetto abitabile possono andare ad abitare, ad esempio, famiglie con figli, aumentando di fatto il numero di abitanti dell’immobile, e questo aggrava un male endemico del nostro paese: la scarsa dotazione di servizi, strade, parcheggi, zone verdi, rispetto ai residenti». Voto di astensione da Paola Zanolli «a causa di alcune scelte non recepite» e da Alessandro Reggiani, che ha sottolineato le lungaggini per arrivare all’approvazione, «con la speranza di una variante». Nell’ambito della programmazione urbanistica di Pescantina, è inoltre già in fase di studio il Documento programmatico preliminare (DPP) chiamato anche «Documento del sindaco», che prenderà in considerazione manifestazioni d’interesse, accordi pubblico-privati e osservazioni dei cittadini. Spiega Pedrotti: «Sarà sicuramente una programmazione che farà particolare attenzione alla pianificazione territoriale, promuovendo un ordinato sviluppo, comprese infrastrutture e servizi pubblici, ma che non bloccherà, nel rispetto delle norme, lo sviluppo edilizio. Si ragionerà quindi su una variante di rilancio per l’economia del nostro paese ponendo tutte le attenzioni possibili alla salvaguardia del territorio e della vita dei cittadini. Siamo tutti perfettamente a conoscenza dell’indotto che crea l’edilizia e, memori della sofferenza delle aziende durante il periodo Covid, riteniamo insensato porre ulteriori ostacoli alle realtà produttive locali, seppur sempre nel rispetto del territorio. La riqualificazione del tessuto esistente potrebbe essere una buona base di partenza». • L.C.

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