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Addio a Vinicius Pradella una vita dedicata all’arte

Vinicius Pradella è scomparso a 92 anni. Nel 2000 gli è stato assegnato il premio Città di Pescantina
Vinicius Pradella è scomparso a 92 anni. Nel 2000 gli è stato assegnato il premio Città di Pescantina
Vinicius Pradella è scomparso a 92 anni. Nel 2000 gli è stato assegnato il premio Città di Pescantina
Vinicius Pradella è scomparso a 92 anni. Nel 2000 gli è stato assegnato il premio Città di Pescantina

Una lunga vita tra Verona e l’America Latina. Una vita per l’arte. Si svolgeranno oggi alle 15 nel duomo di san Lorenzo (partenza dall’ospedale di Negrar alle 14.30) le esequie di Vinicius Pradella, pittore surrealista, morto all’età di 92 anni. L’artista ha vissuto tra Verona e l’America Latina fino all’approdo a Pescantina nella casa di via della Vegra, diventata meta di incontro di artisti e allievi. Per vent'anni, dal 1951 al '71, ha viaggiato in lungo e in largo in Brasile, dove lavorava per una società italoamericana a Rio de Janeiro. Pittore surrealista per vocazione, disegnatore tecnico e progettista per necessità, nel 1963 ha progettato un piccolo paese per cento famiglie, ai margini della foresta amazzonica. In Brasile, a San Paolo poi, ha trovato l'ambiente più adatto a sviluppare la sua vocazione artistica, in un ambiente moderno e cosmopolita, a contatto con artisti di tutto il mondo. Ha diretto la Galleria d'arte Auditorio Italia su incarico del Centro culturale italo-brasiliano. Nel 1967 ha partecipato alla IX Biennale di San Paolo. Nel '71 il ritorno a Verona e la collaborazione con la galleria Il Fauno che ha anche diretto per qualche anno. Due i ritorni in Brasile, nel '78 per un giro di mostre e nel '96 per una prestigiosa collaborazione artistica. Nel 2000 gli è stato assegnato il premio Città di Pescantina. Dopo il suo arrivo a Pescantina, ha aperto una scuola di pittura che continua ancora grazie alla passione dei suoi allievi e del segretario Renzo Pavoni. Tra le fonti di ispirazione di Pradella, il mito dell’amore incarnato nelle raffigurazioni dei suoi quadri, quasi prevalentemente donne. Nel centenario del Quarto Stato, il quadro di Pellizza da Volpedo che ha segnato la svolta del secolo, dalle rivolte milanesi per il pane alla dura repressione di Bava Beccaris, Pradella ha dedicato una grande opera al Quinto Stato, il mondo femminile che ha dato corso alla più grande rivoluzione del nostro tempo. Donne in marcia che travolgono tutti gli schemi consolidati e si propongono come protagoniste ormai adulte ed emancipate da una storia di secolare subalternità. Un momento particolarmente felice nella creatività di Pradella sono stati I tarocchi dell’amore, editi in portoghese e in italiano nel 1995 a San Paolo, in collaborazione con il suo grande amico ed editore brasiliano, Molinero. Numerosissime le esposizioni a Verona, Torino, Brescia, Innsbruck, testimoniano una vita dedicata all’arte. •

Lino Cattabianchi

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