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Si apre la caccia, anche ai cinghiali del Baldo

Un cacciatore mira alla predaAlessandro Salvelli con l’etologa Jane Goodall
Un cacciatore mira alla predaAlessandro Salvelli con l’etologa Jane Goodall
Un cacciatore mira alla predaAlessandro Salvelli con l’etologa Jane Goodall
Un cacciatore mira alla predaAlessandro Salvelli con l’etologa Jane Goodall

Questa domenica comincia la stagione venatoria, con la possibilità di cacciare nella cosiddetta fase di preapertura, che durerà fino a domenica 15 con l’apertura generale. La possibilità di imbracciare la doppietta è limitata ai giorni 1, 2, 4, 8 e 9 e solamente alle specie merlo, ghiandaia, gazza, cornacchia nera e grigia, tortora e colombaccio, ma per queste due ultime specie solo nei giorni 1° e 2 settembre. La novità di quest’anno è la possibilità di cacciare il cinghiale anche sul Baldo, «un’opportunità che non è ancora come vorremmo, ma che cercheremo di migliorare, grazie anche al centro di stoccaggio di Brenzone, alla cui apertura abbiamo contribuito, per favorire una corretta gestione delle carcasse», esordisce Alessandro Salvelli, alla guida dei tremila iscritti veronesi di Federcaccia, vicepresidente regionale e membro dell’assemblea nazionale della stessa organizzazione venatoria. Proprio sulle problematiche relative al cinghiali riferisce del suo recente viaggio a Roma, al ministero della Salute, per un corso di formazione sull’espandersi della peste suina a livello mondiale: «È nostro compito formare i cacciatori sulla corretta manipolazione della carcassa per l’individuazione e l’isolamento di questa problematica, che se dovesse presentarsi nel nostro territorio provocherebbe danni enormi all’economia e alla gestione della caccia per la necessità di creare un cordone sanitario che isoli l’area l’infetta», fa sapere. Altra novità del nuovo calendario venatorio è l’autorizzazione all’uso di richiami vivi per la caccia agli anatidi, «sistema liberalizzato dopo aver verificato che non sono più ricomparsi casi di influenza aviaria: anche in questo caso è evidente la grande importanza della funzione di sentinella del territorio che riveste il cacciatore», sottolinea Salvelli. «So di essere stato criticato per non aver preso posizione sulla delimitazione della zona Alpi rispetto agli Atc, gli Ambiti territoriali di caccia di pianura e collina, ma come detto in assemblee e riunioni», ripete il presidente, «lascio alla Regione il compito di scegliere sulla base di densità venatoria e configurazione del territorio». L’auspicio di Salvelli è che possa riprendere al più presto e in modo completo la caccia ai nocivi (nutrie, colombi, cornacchie, gazze), richiesta che arriva con urgenza da sindaci e agricoltori». Dal 15 settembre la settimana venatoria comincerà il lunedì, dall’alba al tramonto, con giorni di divieto di ogni forma di caccia (silenzio venatorio) martedì e venerdì, anche se festivi. Ogni cacciatore può praticare la sua attività per tre giorni settimanali a scelta, integrandoli con altri due giorni per la sola caccia da appostamento alle specie migratorie nei mesi di ottobre e novembre. È previsto un carniere di abbattimenti massimo per ogni specie e la caccia si chiuderà il prossimo 30 gennaio con ancora un posticipo solo per ghiandaia, gazza, cornacchia nera e grigia fino al 9 febbraio. Salvelli ricorda l’accordo sottoscritto in Regione, alla presenza dell’assessore Giuseppe Pan e dei presidenti regionali di Federcaccia e Coldiretti, Gianpiero Possamai e Daniele Salvagno, per una collaborazione che dia ottimi risultati per entrambe le categorie nella gestione della caccia. Cita anche l’accordo siglato due anni fa con il centro di conservazione per l’ibis eremita gestito dal progetto Waldrappteam, coordinato da Johannes Fritz, a cui collaborano anche la più grande etologa vivente e candidata al premio Nobel Jane Goodall e per l’Italia il Parco Natura Viva, volto a tutelare la migrazione di questo uccello che era estinto in Europa ed è stato reintrodotto. «Riprendono i consigli itineranti del direttivo a partire da Salizzole per condividere con i cacciatori locali le notizie emergenti della nostra attività», conclude Salvelli, che augura una buona stagione venatoria a tutti i cacciatori, invitandoli «alla prudenza, al rispetto delle persone e del territorio e alla moderazione nel prelievo», e ringrazia il personale di Federcaccia per il lavoro fatto in collaborazione con la Provincia per la preparazione e la distribuzione dei tesserini. •

V.Z.

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