<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Paga e ritiro la denuncia» Ma trova anche i carabinieri

Gli avvocati  Marco Fossato e Matteo Zigiotto
Gli avvocati Marco Fossato e Matteo Zigiotto
Gli avvocati  Marco Fossato e Matteo Zigiotto
Gli avvocati Marco Fossato e Matteo Zigiotto

Finisce agli arresti domiciliari per estorsione e dovrà rispondere anche di stalking e violenza privata nei confronti della persona che, prima di un litigio che li aveva separati, aveva per qualche tempo frequentato: protagonisti sono un uomo e una donna dell’Est veronese che mercoledì mattina hanno agitato non poco una delle piazze di San Giovanni Ilarione dove è scattato l’arresto, in flagranza, di una cinquantacinquenne accusata di perseguitare da circa un anno un uomo poco più maturo. QUANDO SONO INTERVENUTI i carabinieri, che in borghese erano appostati in quella piazza, in una tasca di M.D. (la donna) è stata trovata la busta che A.V. (l’uomo) le aveva appena consegnato: dentro c’erano 5 mila euro, «una prima tranche dei 22 mila che la donna aveva presteso e che avrebbero seguito una prima corresponsione per 8 mila euro», dicono gli avvocati Marco Fossato e Matteo Zigiotto, legali di fiducia dell’uomo. Tutto è cominciato poco più di un anno fa, tempo dopo che i due, che si erano frequentati per un po’, in seguito ad un acceso diverbio avevano deciso di prendere strade diverse. In occasione di quella lite era volata qualche parola grossa e su questo M.D. aveva deciso di far leva rifacendosi viva con A.V.: stando alla ricostruzione dell’uomo la donna gli avrebbe detto di aver sporto denuncia contro di lui per le offese ricevute, ma che sarebbe stata pronta a ritirarla qualora lui avesse compensato il torto subito consegnandole 8 mila euro. L’UOMO, SPAVENTATO e al tempo stesso convinto che così avrebbe scritto la parola fine su quella storia, aveva acconsentito: a garanzia la donna scrisse pure, di pugno, una sorta di ricevuta del denaro accompagnata dall’assicurazione che da quel momento in avanti riteneva il danno risarcito e non avrebbe preteso più nulla. All’inizio dell’anno, però, l’incubo ricomincia: «Dicendo di essersi rivolta a un avvocato e minacciando l’uomo di raccontare tutto ai giornali la donna rilanciava il prezzo del suo silenzio, 22 mila euro», racconta Fossato. Parte in quel momento la guerra psicologica, «l’uomo viene subissato di messaggi sul suo cellulare, arriva anche qualche minaccia. Lui tutti quei soldi non li ha, inizia a trattare per tranche più contenute, comincia a temere per la sua incolumità ed è in un totale stato di soggezione. Grazie a Dio, però, si confida con un amico che gli consiglia di rivolgersi subito ad un avvocato. È stata la sua salvezza», considera Zigiotto, «perché storie come queste, quando una persona si sente completamente schiacciata, spesso finiscono nel peggiore dei modi». SONO I DUE avvocati che verificano subito come nessuna denuncia sia mai stata presentata dalla donna contro l’uomo e scatta, a quel punto, la trappola. «Grazie alla grande collaborazione dei carabinieri di San Giovanni Ilarione abbiamo organizzato l’appuntamento per la consegna del denaro che il nostro assistito nel frattempo era riuscito a contenere in 5 mila euro. Il giorno prima dell’appuntamento», dicono i legali, «la donna ancora messaggiava chiedendo entro quando avrebbe ottenuto tutta la cifra che chiedeva». ALL’ORA CONVENUTA, nell’andirivieni di quella piazza ci sono anche una donna ed un uomo: si avvicinano, lui le consegna la busta, lei la mette in tasca e prima di salutarlo gli chiede un bacio che lui le nega. A quel punto intervengono i carabinieri che formalizzano l’arresto, convalidato e trasformato nei domiciliari, con rinvio di qualche settimana del giudizio in tribunale a Verona. Lui, la vittima, non risponde al telefono a numeri che non conosce: teme ancora che possa essere ancora lei. •

Paola Dalli Cani

Suggerimenti