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L’ESPERTO

"Non spaventare la fauna selvatica, pericoloso per tutti"

Alessandro Salvelli con il suo cane Ettore
Alessandro Salvelli con il suo cane Ettore
Alessandro Salvelli con il suo cane Ettore
Alessandro Salvelli con il suo cane Ettore

La presenza umana quasi azzerata su tutto il territorio a causa dell'emergenza legata al coronavirus e l'arrivo della primavera con il risveglio dal letargo di alcune specie sono alcune delle risposte a chi si domanda come mai in quest'ultimo periodo si siano registrati così tanti avvistamenti di fauna selvatica. A confermarlo è anche Alessandro Salvelli, medico veterinario, esperto di animali selvatici e consulente tra l'altro del Parco Natura Viva di Pastrengo.

 

«La riduzione della presenza umana sul territorio crea maggiore spazio di movimento per gli animali selvatici», conferma Salvelli. «Così si spiegano le numerose testimonianze e i filmati di quest'ultimo periodo che confermano la presenza di animali, che con l'arrivo della primavera entrano in un periodo particolare, tra la fine del letargo per alcune specie e l'inizio degli amori per tutti». Nonostante sia comprensibile che non possa lasciare tranquilli trovarsi di fronte un animale selvatico, a partire da un orso, un lupo o un cinghiale, il veterinario sottolinea come non siano comunque potenzialmente pericolosi per l'uomo. «Di norma orsi e lupi non attaccano l'uomo. Non ho ricordi di casi», afferma l'esperto, che fa alcune distinzioni tra i due mammiferi.

 

«Il lupo ci guarda con circospezione e attenzione. È schivo e cerca di non entrare in contatto con noi. L'orso invece è più curioso ed è più difficile capirne le intenzioni. Ma entrambi, come pure i cinghiali, si tengono a debita distanza dall'uomo. Le potenziali aggressioni sono assai improbabili. Potrebbero esserci solo se tra l'uomo e l'animale ci sono i piccoli. L’uomo in questo caso verrebbe avvertito come un pericolo. Ma è una possibilità piuttosto remota». Ma nel caso qualcuno si trovasse di fronte ad un orso, un lupo o un cinghiale, come ci si deve comportare?

 

L'atteggiamento, secondo Salvelli, è il medesimo: «Bisogna cercare di stare tranquilli e comunque indifferenti. Non lasciarsi prendere dal panico e soprattutto non correre. Meglio cercare un posto sicuro ma senza affanno. La calma in questo caso è il nostro miglior alleato». In questo periodo, in cui il silenzio e la quasi totale assenza dell'uomo spinge la fauna selvatica fin nei centri abitati, non è quindi così difficile imbattersi in qualche esemplare. Come è già capitato, specialmente in questi ultimi giorni, c'è chi, preso dalla smania di immortalare il momento, si lancia in fotografie o video con il cellulare, a volte senza considerare che può essere pericoloso. Come ha fatto l'automobilista che ha rischiato di investire il povero orso impaurito che tentava disperatamente la fuga lungo la strada che collega Nago e Torbole. «Non bisogna rincorrere a tutti i costi l'animale in cerca di uno scatto o una ripresa. È pericoloso, per tutti», afferma perentorio Salvelli. «Bisogna porre la massima attenzione in questi casi. Nella fuga l'orso, il lupo o il cinghiale di turno, potrebbe ferirsi o, tentando di scappare, fare del male, accidentalmente, alle persone».

Emanuele Zanini

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