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Maltempo, il conto è di oltre 900mila euro

Costeggiola: la rimozione del fango e la pulizia nei giorni successivi al 1° settembre
Costeggiola: la rimozione del fango e la pulizia nei giorni successivi al 1° settembre
Costeggiola: la rimozione del fango e la pulizia nei giorni successivi al 1° settembre
Costeggiola: la rimozione del fango e la pulizia nei giorni successivi al 1° settembre

Il clima impazzito ha causato più di 900 mila euro di danni alle frazioni sulle colline soavesi, durante la perturbazione del 1° settembre. Anche se forse sarebbe più corretto dire che il clima è impazzito per colpa dell’uomo e ora ne stiamo pagando le conseguenze. Le zone maggiormente colpite dall’esondazione di piccoli rivoli, ingrossati oltre misura e diventati improvvisamente dei torrenti impetuosi e melmosi, sono state le frazioni di Costeggiola (la più vessata), Fittà, Castelcerino e contrada Moscatello. Le domande di ristoro dei privati, giunte in municipio, sono state 46. In esse viene specificato che la somma dei danni a beni immobili (case, autorimesse, negozi, strutture di ricovero animali e mezzi e altro) ammontano a 254 mila euro. A questa cifra, bisogna aggiungere altri 80 mila euro di danni arrecati a beni mobili, quali elettrodomestici, mobilio, attrezzatura, auto, furgoni e moto. Per il comparto agricolo è andata ancora peggio, con una stima di quasi 460 mila euro di danni a piantagioni (vigneti, frutteti e oliveti) sommersi dal fango, campi che hanno subito smottamenti e danni a strutture necessarie alla conduzione dei fondi. Infine gli interventi fatti dal Comune per ripristinare le caditoie, pulire le condotte fognarie riempite di melma, per fare la pulizia di strade e marciapiedi e per arginare in un primo momento e poi sistemare smottamenti e frane, hanno raggiunto i 118 mila euro. Per un totale di 912 mila euro circa da ristorare. «Queste sono le stime che abbiamo mandato in Regione, con la modulistica che è stata predisposta per l’ultimo evento alluvionale dalla protezione civile regionale», sottolinea il sindaco Gaetano Tebaldi. «Per quel che concerne il comparto agricolo, sarà l’agenzia regionale Avepa (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, ndr) a ristorare, in una certa percentuale che verrà stabilita, i costi sopportati dalle aziende agricole colpite dal fortunale. Per quanto riguarda invece i danni a strutture e beni civili segnalati dai cittadini e quelli a cui abbiamo dovuto fra fronte come ente locale, sarà ora la Regione a stabilire le percentuali di risarcimento, le modalità e i tempi necessari per i ristori, che non conosciamo al momento». «La prima fase, quella dell’emergenza, è stata superata rapidamente grazie all’intervento massiccio di protezione civile, vigili del fuoco e tanti, tanti volontari che si sono messi subito in moto per far fronte al disastro di melma e fango che è sceso in poche ore dalle colline», ricorda il primo cittadino. «In quella prima fase abbiamo anche tenuto aperta l’isola ecologica per raccogliere e smaltire tutto il materiale che non è stato possibile recuperare: da elettrodomestici ad attrezzi, piuttosto che mobili, soprattutto presenti in garage, scantinati, pianterreni e taverne». Date le indicazioni agli interessati sulla segnalazione dei danni patiti da fornire alla pubblica amministrazione attraverso la modulistica predisposta dalla Regione, cartacea o informatica, dopo 15 giorni dall’evento calamitoso, i soavesi hanno presentato in municipio la prima stima, seguita poi da un ulteriore modulo più dettagliato che è stato restituito entro il 13 ottobre scorso agli uffici comunali. I quali hanno raccolto i dati, facendo la conta dei danni che abbiamo descritto, immediatamente trasmessa agli uffici regionali competenti. «Ora restiamo in attesa di conoscere le percentuali, la cifra che verrà messa a disposizione per cittadini, enti locali ed aziende agricole colpiti e le modalità di erogazione dei ristori», conclude il sindaco. •

Zeno Martini

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