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Pioggia ad alta quota Ma Coldiretti resiste e celebra la sua festa

Domenica, quando il popolo degli agricoltori si è dato appuntamento per la Festa del Ringraziamento dei paesi disseminati sulle alture della Lessinia orientale, la bellezza del paesaggio e degli alti pascoli godibile dalla balconata del sagrato di Campofontana era oscurata da una pesante cortina di nebbia e sferzata da vento e pioggia. Un peccato per una ricorrenza attesa e quest’anno programmata ad alta quota: i 1.224 metri di altitudine di Campofontana, il paese più alto della provincia di Verona, che ha riunito coltivatori di Selva di Progno, San Bortolo, Sprea, Bolca, Castelvero, Vestenavecchia e Vestenanova. Ma la bufera non ha fermato la Coldiretti riunitasi per rendere grazie del raccolto dei campi e chiedere la benedizione per la nuova annata; in chiesa ha sfilato in una lunga processione con prodotti della terra da donare ai frati del Barana di Verona per i poveri della città, e sul sagrato ha portato i mezzi agricoli che don Michele Valdegamberi ha benedetto. Con lo spirito di chi affronta ogni giorno fatiche e speranze ma sa condividere, la celebrazione è iniziata col Laudato sii o mio Signore, perché la gente di montagna sa fare squadra con dedizione e dignità, non si piega ed è la vera custode dei nostri monti. Presenti alla Festa del Ringraziamento della Lessinia Orientale il sindaco di Selva di Progno, Marco Antonio Cappelletti, l’assessore all’agricoltura di Vestenanova, Marco Roncari, e i presidenti delle sezioni Coldiretti Michele Rama e Serena Boracchi. Cappelletti ha ringraziato tutti i presenti e le associazioni: «Coldiretti dalla sua fondazione negli anni ’50 dà dignità alla piccola proprietà contadina, assicurando assistenza sanitaria alle famiglie e identità sociale a persone che sono un sostegno per i territori montani». •

M.G.

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