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Mai così tanta coltre bianca a novembre dall’autunno ’82

Il Baldo carico di neve nei giorni scorsi
Il Baldo carico di neve nei giorni scorsi
Il Baldo carico di neve nei giorni scorsi
Il Baldo carico di neve nei giorni scorsi

È capitato raramente, per lo meno negli ultimi vent’anni, di vedere il Baldo e i Lessini così bianchi entro la prima decade di novembre. Fino a 30 centimetri di neve fresca oltre i 1.600 metri, con buoni apporti già oltre i 1.300 e fino a 15 centimetri nella zona di San Giorgio e Bocca di Selva. Tutto merito di una catena di perturbazioni che se da un lato sta determinando il novembre più perturbato e piovoso dal 1982 (ma candidato a batterne in record), dall’altro sta assicurando all’arco alpino un ottimo innevamento precoce. In Lessinia (e non solo) c’è però un detto che spesso si rivela veritiero: «Se ’l fioca su la foja ghe passa la voja». Vuol dire che se nevica troppo presto, già all’inizio di novembre, è probabile che l’inverno ci ripensi proponendo una stagione mite e senza neve nei mesi a venire. Già durante la settimana uscente le cose non sono andate benissimo. L’arrivo dello scirocco ha innalzato molto la quota dello zero termico facendo cadere molta pioggia fino a più di duemila metri e danneggiando non poco il manto nevoso creatosi nei giorni precedenti, soprattutto sui Lessini. Sul Baldo le precipitazioni sono state meno aggressive, ma pur sempre in forma liquida. Il giorno peggiore è stato quello di venerdì: con l’eccezione di qualche ora nel corso della mattinata, la pioggia è stata tanto massiccia quanto implacabile. Ieri sera e nella notte altra lavata, con quota neve quasi ovunque oltre i duemila metri fino alla mattinata di oggi. Le perturbazioni sono state molto più generose con le montagne trentine e dell’Alto Adige. Qui lo scirocco è penetrato con fatica; la conservazione del cuscinetto di aria gelida delle valli e soprattutto l’ingresso di correnti fredde in quota hanno favorito un forte abbassamento del limite pioggia-neve, scesa localmente sotto i 500 metri di quota. Fiocchi sono caduti anche a Merano e a Bolzano, ma attorno ai 1500 metri di Madonna di Campiglio la neve supera il metro di altezza, tanto che alcuni paesi del Trentino occidentale sono rimasti isolati. Non ultimo il pericolo di valanghe, acuito anche dall’innalzamento delle temperature. Transitata ora l’ennesima perturbazione, oggi il tempo volgerà al meglio. Già oggi pomeriggio comparirà qualche schiarita unitamente ad un parziale rialzo termico rispetto ai 12/13 gradi di ieri. Non siamo però di fronte a un miglioramento duraturo: la genesi di una depressione sull’alto Tirreno provocherà domani un nuovo peggioramento a partire dal tardo pomeriggio, con precipitazioni estese e persistenti per tutta la giornata di martedì. Anche stavolta la quota della trasformazione della pioggia in neve sarà piuttosto elevata: domani sera qualche fiocco potrà anche cadere dai 1.500 metri in su, ma il soffio dello scirocco previsto martedì porterà la pioggia alle soglie dei duemila metri. Per poter confidare su buoni apporti nevosi già oltre i mille metri, occorrerebbe l’arrivo di aria più fredda dal nord Europa, al momento non prevista. Proseguirà infatti almeno fino alla fine del mese l’andirivieni di depressioni a carattere sciroccale, che in novembre non sono così favorevoli all’innevamento delle Prealpi, specie quelle del Nordest, più esposte ai tiepidi venti adriatici. •

Alessandro Azzoni

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