Lessinia e Valpolicella unite per discutere di tesori da valorizzare in un'ottica comune rivolta al patrimonio ambientale, storico, culturale ed enogastronomico.
Partendo da Forte Monte Tesoro, dove martedì primo ottobre i Comuni di Sant'Anna d'Alfaedo e Negrar di Valpolicella hanno organizzato una visita guidata e una cena con imprenditori del vino e della pietra, operatori della sanità, esponenti della cultura, architetti e professionisti della rivalorizzazione di opere e luoghi in varie parti della Penisola. L'intento, fanno sapere i sindaci di Sant'Anna Raffaello Campostrini e di Negrar Roberto Grison, è mettere il patrimonio in rete, far dialogare i territori tra loro, unire intenti e forze pubbliche e private per un coinvolgimento globale utile a incamerare idee e risorse.
"Dobbiamo aprirci alle esperienze fatte altrove e metterci in ascolto se vogliamo mettere in luce le eccellenze del territorio" afferma Campostrini. Aggiunge Grison: "Solo tenendoci per mano e favorendo la sinergia pubblico privato potremo fare le cose migliori".
Tra gli ospiti della serata, a cui l'architetto Fiorenzo Meneghelli (curatore del restauro di forte Monte Tesoro) ha fatto da guida, citiamo l'amministratore delegato di Bertani Domains Emilio Pedron e l'ad dell'ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar Mario Piccinini, Pia Gazzola curatrice dell'archivio del padre Piero Gazzola (sovrintendente di Verona negli anni del Dopoguerra), il professor Giovanni Viviani e il generale della Guardia di finanza per l'Italia Nord Orientale Bruno Buratti, che ha raccontato dell'esperienza di restauro del forte Aurelia Antica a Roma.
Da Matera, città della cultura 2019, l'architetto e docente universitario Giuseppe Andrisani ha illustrato come e in quanto tempo è avvenuta la rinascita della città dei sassi e di quanto siano cresciuti i flussi turistici negli ultimi anni.
Prima di arrivare al forte di Sant'Anna per la visita guidata e la cena, organizzatori e ospiti della serata dedicata alla valorizzazione futura del patrimonio e alle sinergie sono stati accompagnati a Prun alla scoperta delle cave in galleria per le quali è in corso un progetto di recupero grazie all'impegno dell'associazione La Malga di Prun e al sostegno dell'amministrazione Grison. Per i visitatori che non vi avevano mai messo piede è stata una felice scoperta e una magia unica. L'associazione La Malga è stata tra i promotori del pomeriggio e della serata insieme ai ristoratori delle "Tavole della Valpolicella" che hanno offerto la cena.