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Legge sui confini del parco e polemiche Montagnoli: «Ora serve un armistizio»

Alessandro Montagnoli
Alessandro Montagnoli
Alessandro Montagnoli
Alessandro Montagnoli

Finora Alessandro Montagnoli, consigliere regionale della Lega, non aveva mai voluto parlare, sebbene sollecitato a intervenire e sebbene sia il primo firmatario del progetto di legge 451 che ridisegna i confini del parco della Lessinia. Lo ha fatto un po’ per discrezione verso il collega Stefano Valdegamberi che da residente in Lessinia ha fatto di questa iniziativa la sua bandiera, e un po’ perché da «uomo della Bassa» si è sempre mosso con equilibrio e rispetto su argomenti che non vive in prima persona. Ma ora rompe gli indugi e interviene. E spiega perché: «La Lessinia ha bisogno di un armistizio di pace per tornare quanto prima a vivere. Finché rimarranno gli steccati ideologici non potrà mai risollevarsi. È tempo di guardarsi negli occhi in maniera seria e responsabile. La linea del presidente Luca Zaia è molto chiara, da persona che intende per prima tutelare l’ambiente e il territorio, dimostrandolo con i fatti. Ma mettere in discussione quello che ha detto e quindi la proposta di legge, significa prendere in giro la gente. Io ho grande rispetto delle persone che domenica scorsa hanno partecipato alla Camminata per la Lessinia: sono cittadini che meritano considerazione ed è anche per questo che abbiamo rivisto nei giorni scorsi il provvedimento insieme al presidente Zaia. Perché crediamo nel valore del confronto e abbiamo voluto fare un passo in avanti per cercare di distendere il clima pesante che si era creato nei confronti degli stessi abitanti, i quali meritano invece massima attenzione da parte di tutti», precisa il consigliere regionale. Fa appello a quelle che definisce «tantissime persone di buonsenso che hanno partecipato alla manifestazione e che amano veramente il Parco: finché siamo in tempo fermate coloro che strumentalizzano la Lessinia, chi si è proposto come vostro referente nelle istituzioni e a livello mediatico sta creando una contrapposizione che provoca gravissime tensioni». La pace arriverà solo con il ritiro del Pdl 451, si risponde dall’altra sponda, ma Montagnoli precisa: «Chiedere di ritirare del tutto la proposta di legge, anche a seguito delle importanti modifiche apportate, significa calpestare le aspettative degli abitanti della Lessinia, dando il pretesto per uno scontro finale che avrebbe gravi conseguenze. Cancellare la proposta aumenterebbe inutilmente le tensioni, creando un’escalation da cui sarebbe poi impossibile uscire. Gli abitanti, compresi agricoltori, allevatori e proprietari di malghe hanno bisogno del nostro aiuto perché la situazione è diventata per loro insostenibile, dell’aiuto di tutti, anche di coloro che hanno partecipato alla Camminata», precisa. Montagnoli assicura che dalla proposta di legge 451 sono stati tolte le aree contigue, al centro del contendere, cioè la classificazione di aree a minor tutela e nelle quali sarà possibile praticare l’attività venatoria: «Chi continua a parlarne getta fumo negli occhi dei manifestanti. Come ha garantito in prima persona il presidente Zaia, la proposta sul tavolo della commissione è quella di chiedere al Consiglio regionale di limitarsi ad approvare solamente la ridefinizione dei confini corretti del Parco grazie alla georeferenziazione, demandando all’ente Parco ogni decisione futura sulla classificazione, proprio per dare modo anche di eliminare le tensioni esistenti. Si tratta di un provvedimento che restituisce al Parco 50 nuovi ettari in più rispetto agli attuali. Il Parco quindi cresce e non viene ridotto. Inoltre verranno individuate risorse economiche per il nuovo piano ambientale, che servirà a rilanciare la Lessinia». Si riserva il ruolo di mediatore: «Chi fa politica per il bene del territorio ha il dovere di trovare una soluzione e un compromesso tra posizioni molto distanti tra loro. Chiedo quindi a tutti di fare un passo in avanti. La proposta verrà approvata e in un secondo momento sarà l’ente Parco della Lessinia a elaborare un nuovo confronto, coinvolgendo i sindaci e tutti coloro che amano questo splendido territorio, che merita rispetto, nuove idee di sviluppo e non più polemiche», conclude Montagnoli. •

Vittorio Zambaldo

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