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La «spia» che segnala il pericolo del virus

L’inaugurazione del Centro di raccolta e controllo degli ungulati nell’ex scuola elementare di Valdiporro
L’inaugurazione del Centro di raccolta e controllo degli ungulati nell’ex scuola elementare di Valdiporro
L’inaugurazione del Centro di raccolta e controllo degli ungulati nell’ex scuola elementare di Valdiporro
L’inaugurazione del Centro di raccolta e controllo degli ungulati nell’ex scuola elementare di Valdiporro

Massimo Sauro, presidente dei cacciatori della Riserva alpina di Bosco Chiesanuova, indossando la fascia tricolore ceduta dal sindaco Claudio Melotti, ha tagliato il nastro che ha inaugurato il Centro di raccolta e controllo degli ungulati nell’ex scuola elementare della frazione Valdiporro. «È un riconoscimento formale per il grande impegno che ha dedicato alla realizzazione di quest’opera, ha spiegato il sindaco, «per la quale il Comune è intervenuto con 30mila euro, ma molto del lavoro è stato fatto dai volontari della Riserva e dallo Sci club Bosco per la parte che a loro compete». «Consegniamo una struttura efficiente dopo i lavori fatti di demolizione dei vecchi bagni, tinteggiatura e rifacimento del tetto, che è anche una rivalutazione del patrimonio comunale, ma soprattutto è segno di attenzione verso le associazioni del paese che hanno bisogno di spazi e strutture per le proprie attività», ha aggiunto. «I cinghiali in particolare sono un problema per il nostro territorio e i cacciatori vanno ringraziati e sostenuti nel loro impegno per il controllo: non sono soldi destinati a incentivare una passione, seppur legittima, ma a sostenere una lotta a difesa delle colture e della salute». L’edificio ospita la sede della Riserva alpina ed è attrezzato con una stanza impermeabilizzata, due paranchi per sollevare le carcasse consegnate dai cacciatori, una cella frigo per una capienza fino a 200 chili, due tavoli in acciaio per il taglio e un frigorifero per conservare in campioni prelevati da destinare al laboratorio di analisi. Possono essere consegnate tutte le carcasse di ungulati, quindi non solo dei cinghiali, è sarà punto importante per il controllo e il monitoraggio, dove personale esperto potrà eseguire le misurazioni biometriche utili. Sull’argomento ha insistito Fabrizio Cestaro, responsabile dei Servizi veterinari dell'Ulss 9: «Un centro simile è fondamentale per il pericolo che potrebbe arrivare dalla peste suina africana, un virus per il quale non esistono vaccini e che porta a morte certa l’animale. I danni sarebbero enormi, perché un focolaio di questa malattia, il cui ceppo può resistere al freddo anche fino a otto mesi, bloccherebbe completamente le esportazioni di carne con conseguenze incalcolabili per tutto il settore della carne suina, fresca e stagionata. I cacciatori, con gli abbattimenti e i controlli sanitari conseguenti, permettono di monitorare la presenza di questa e altre malattie che potrebbero essere pericolose per gli animali allevati e i consumatori». «È UNA STRUTTURA ampia e ben organizzata, importante dal punto di vista sanitario e di monitoraggio», ha commentato Ivano Confortini, faunista della Provincia e responsabile per il settore caccia e pesca, «perché stiamo raggiungendo numeri importanti essendo circa 1.500 gli abbattimenti di ungulati nella nostra Provincia e c’è necessità di controlli sia sulle caratteristiche sia sulla carne consumata». Stefano Marcolini, consigliere provinciale con delega alla caccia, ha ringraziato il Comune di Bosco Chiesanuova per il sostegno all'iniziativa dei cacciatori, seconda dopo quella di Brenzone, e assicurato che la Provincia è impegnata a cercare una soluzione al problema del controllo, attualmente bloccato per l’interpretazione della legge 157 che lo vieta ai cacciatori: «Stiamo studiando una formula che possa riaprirlo anche sul Baldo perché il controllo è un servizio che i cacciatori fanno alla collettività». L’intervento del presidente Massimo Sauro ha messo in evidenza che questo non è un problema per i cacciatori, che già avevano una propria cella presso un’abitazione privata dove conferire i capi abbattuti, «ma ora si aggiunge l’impegno di monitorare con gli enti preposti la popolazione degli ungulati sotto tutti gli aspetti, numerico qualitativo e sanitario e il centro sarà utile anche per il controllo del cinghiale, per il quale diamo piena disponibilità a collaborare con la Provincia e i servizi veterinari: la caccia fa parte della nostra cultura e della nostra tradizione e noi siamo convinti che il cacciatore possa ancora ritagliarsi un ruolo utile nella società di oggi», ha concluso ringraziando l'amministrazione e quanti hanno collaborato alla realizzazione dell’opera. •

V.Z.

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