<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

La morte di Cipriani, il paese sotto choc

Un’altra foto scattata dai vigili delfuoco
Un’altra foto scattata dai vigili delfuoco
Un’altra foto scattata dai vigili delfuoco
Un’altra foto scattata dai vigili delfuoco

La piccola frazione di Giare di Sant’Anna d'Alfaedo è incredula per la tragica scomparsa di Imerio Cipriani, il settantatreenne titolare di un magazzino edile in via Ponte di Veja, che ha perso la vita in un incidente stradale in via Saletti. Sembra che il fuoristrada condotto da Cipriani anziché svoltare a destra, verso la sua abitazione, abbia continuato la sua corsa nella stretta strada in forte pendenza andando a tamponare un'auto in sosta. L'urto tra i due automezzi è stato talmente violento che entrambi i mezzi si sono rovesciati nella sottostante scarpata profonda sei metri. La notizia si è diffusa in un baleno perché Imerio lo conoscevano un po’ tutti per essere il capogruppo degli alpini della sezione del paese della Lessinia, anche se ogni tanto ripeteva che avrebbe passato la mano a qualche giovane. Ma nessuno gli ha mai dato peso. Perché Imerio era troppo appassionato al suo gruppo a cui ha sempre dato il massimo di se stesso non mancando mai a nessuna delle tante adunate che vengono programmate nel Veronese, nel Veneto e in tutta Italia.

 

UN UOMO GENEROSO, Cipriani: la sua azienda non mancava mai di contribuire alle spese per la pubblicazione di opuscoli di feste patronali o altre manifestazioni locali. Di lui parla con tanto affetto il sindaco, Raffaello Campostrini: «Sgomento, incredulità... Ci hanno colpito tutti ieri sera (sabato, ndr) alla notizia di quanto è accaduto al nostro caro Imerio. Uniti a questo, oggi si avverte subito un senso di riconoscenza e gratitudine per la persona , per il suo lungo impegno come capozona in questi anni dei quattro diversi gruppi alpini presenti nel comune di Sant’Anna. Un uomo di grande cuore e rara disponibilità che ha sempre messo a disposizione tutto il suo tempo, le sue energie e i suoi mezzi per organizzare i vari eventi e pellegrinaggi degli alpini». «L’ultima uscita di Imerio vicino a casa era stata domenica 1° settembre nell’annuale pellegrinaggio del gruppo alpini alla chiesetta di San Maurizio, a Corrubio. Una sfilata alla testa dei suoi alpini accompagnanti dalla banda musicale di Sommacampagna, a cui era seguita l’alzabandiera e una messa celebrata da don Giuseppe Formenti, la partecipazione della compagnia teatrale Instabile di Vaggimal e pranzo alla trattoria di Ponte Veja». A tavola, ripeteva spesso Imerio, da buon alpino, le amicizie si rafforzano. IMERIO lascia la moglie e cinque figli, due maschi e tre femmine. Quattro di loro sono impegnati nell’azienda iniziata dal padre, che da agricoltore passò al commercio. Ma, come ci racconta un suo amico, della terra ha conservato il gusto di coltivarla e dedicava molto tempo nel suo orto alle prese con la semina delle patate, la raccolta dei pomodori. Un passatempo che lo appassionava, oltre alla sua fede e disponibilità per il gruppo alpini. E che ora dovranno salutare per sempre il loro onesto, semplice ma forte condottiero. Il giorno e l’ora dei funerali di Cipriani non sono ancora stati fissati. •

Renzo Cappelletti

Suggerimenti