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La maglietta sessista? Idea delle ragazze

Il vicesindaco Loris Corradi con la maglietta con la scritta incriminata sul palco della festa di Santa Viola
Il vicesindaco Loris Corradi con la maglietta con la scritta incriminata sul palco della festa di Santa Viola
Il vicesindaco Loris Corradi con la maglietta con la scritta incriminata sul palco della festa di Santa Viola
Il vicesindaco Loris Corradi con la maglietta con la scritta incriminata sul palco della festa di Santa Viola

Galeotte furono le ragazze di un chiosco per la distribuzione delle bevande alla festa di Santa Viola: la maglietta addosso al vicesindaco Loris Corradi, con la scritta «Se non puoi sedurla... puoi sedarla» è stata proprio una loro idea di anni fa. Lo conferma il presidente del Comitato Leonardo Belloni: «Non so esattamente l’anno, ma sono certo che sono state le ragazze a idearla e realizzarla, regalandola poi ai maschi che lavoravano nel chiosco. Una goliardata che andrebbe ridimensionata per quello che è stato, tanto più che è partita dalle ragazze stesse», osserva il presidente, «e gira ancora alla festa, anche se il Comitato non ne ha alcuna responsabilità: era solo il loro modo di prendere in giro i maschi. Da chi l’ha vista ha ricevuto tutt’al più una risata». Belloni è presidente solo da due anni. Prima l’incarico era affidato a Sergio Birtele, che oggi è sempre nel Comitato, ma è anche assessore allo sport nel Comune di Grezzana: «È stata una goliardata di almeno cinque anni fa, che io ricordi, ma non è vero che sia stato il Comitato a realizzare e distribuire la t-shirt. Alla Sagra lavorano 120 volontari e la maglietta era indossata solo dai ragazzi del chiosco delle bevande, non più di cinque o sei. Questa è la verità. Il Comitato della Festa di Santa Viola non c’entra proprio nulla». Mai messo mano a stampare magliette sessiste, assicura Birtele: «L’unica che abbiamo realizzato, e distribuito in due esemplari per ogni volontario, riportava il logo della manifestazione, era azzurra con la scritta viola “Associazione per la promozione di Santa Viola”. Questa invece, con la scritta sessista è stata una goliardata di cattivo gusto ma tutto finisce lì». Nel senso che uno scrive, come sui social, e poi non ci pensa più? «Allo stadio vedo ben di peggio e non succede mai questo putiferio. Sicuramente indossarla sul palco con un ruolo istituzionale non è stata una gran furbata, ma non si può mettere in croce una persona che è apprezzata e conosciuta come straordinaria nel suo paese». «Bisognerebbe anche ricordare», e il mantra che ripete è condiviso anche dal presidente Belloni, «che sono ragazzi straordinari, che lavorano per puro volontariato e poi si dedicano all’assistenza di persone meno fortunate. Questo mi dà fastidio che non sia conosciuto, perché non sono solo bravi, ma di più». Citano entrambi le erogazioni destinate alla Croce Verde o per casi particolari di assistenza: «Certo che la frase non è condivisibile e di questo come Comitato ci scusiamo», ripete Birtele, «ma sia chiaro che la maglietta non è opera nostra e non è stata distribuita a tutto lo staff che conta 120 volontari». È stato insomma un'iniziativa di ragazze che avrebbero ripreso una frase che circolava come battuta fra gli addetti del chiosco delle bevande in quella stagione: talmente ripetuta fino alla noia, che hanno deciso di stampargliela addosso, serigrafata sulla t-shirt che i maschi hanno portato con soddisfazione, pare. Poi dimenticata fra naftalina e altre urgenze e salita sul palco addosso al vicesindaco di Roverè, uscita dal cassetto pulita e profumata, invece che finire nel cesto degli stracci. •

Vittorio Zambaldo

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