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L'incidente di Bosco Chiesanuova

Il dolore per Lucia
«Immensi cieli blu,
piccola falchetta»

A sinistra, Lucia Corradi
A sinistra, Lucia Corradi
A sinistra, Lucia Corradi
A sinistra, Lucia Corradi

Si erano dati appuntamento al termine del lavoro per salire a quella loro oasi di libertà, a pochi minuti di strada dal paese. Lucia Corradi, 19 anni, lavorava al ristorante Baita come stagionale insieme a Sabrina Baltieri, di Velo, e a Mattia Pretto, fidanzato di Sabrina. A quell’ora terminava il suo turno al Bar Centrale anche Arianna Vinco. La ragazza viveva con il papà Giovanni e la mamma Elena Morandini in via Villaggio Biancaneve, un luogo che sembra uscito da un libro di fiabe.

Sulla strada per malga Vigna, l'incidente che è costato la vita a Lucia Corradi e nel quale sono rimasti feriti cinque amici.

Il dolore è straziante, nessuno ha voglia di parlare. Lucia lascia anche due fratelli più grandi, Andrea e Daniele, e due sorelle, Katia e Cinzia. «Era sempre contenta, aveva un carattere solare, ci mancherà molto» dice di lei un amico. Avrebbe dovuto esserci anche lui, insieme agli altri della compagnia, su quella strada maledetta. All’ultimo momento aveva però rinunciato. Alla Baita ieri c’era un cartello per avvisare che il ristorante «resterà chiuso». A poca distanza c’è il Palaghiaccio che Lucia aveva frequentato a lungo quando giocava ad hokey.

«È una perdita immensa» sussurra la signora che ne gestisce il bar. «Sono i miei ragazzi, li ho visti crescere...». Lucia doveva iniziare tra pochi giorni la quinta al liceo Copernico, indirizzo linguistico. L’amica, che preferisce non lasciare il proprio nome, giocava con lei a hockey. «Abbiamo iniziato insieme», dice. «Era la mia migliore amica era anche una giocatrice molto grintosa. Non aveva paura di farsi male e rideva sempre anche se non era molto sportiva».

Ma oltre all’attività sportiva c’era molto altro. Come l’ultimo viaggio a Ibiza, per festeggiare alcuni amici che avevano appena conseguito la maturità. «Era innamorata del gruppo Imagine Dragons e dei cavalli», prosegue. E ancora: «Quando eravamo in gruppo piangevamo ogni volta che guardavamo un film o cartone della Disney. Sapevamo tutte le canzoni a memoria e spesso le cantavamo a squarciagola in auto quando andavamo al cinema o al McDonald’s a mezzanotte perché avevamo fame».

La telefonata che ha ricevuto la mattina scorsa è di quelle che nessuno vorrebbe mai ricevere: «Me lo ha detto mia mamma e poi me lo ha confermato un’amica che era alla festa quella sera. Lucia era solare, splendida e faceva facilmente amicizia».

 

LA PASSIONE PER L'HOCKEY

E se i falchi della squadra femminile di hockey di Bosco sono tornati a volare, un po’ è anche merito di Lucia Corradi. La ragazza, insieme ad altre tre amiche, aveva dato il via alla rifondazione della squadra. Un gruppo nato per amicizia, più che per spirito combattivo o voglia di vincere a tutti i costi. «Ho spinto un po’ io Lucia e le altre ragazze a creare la formazione», dice ancora scosso il presidente della Falchi Hockey Bosco, e consigliere comunale, Claudio Toffanin.

«Lucia si è sempre spesa al massimo per questo progetto. Dava anche una mano con i ragazzi più piccoli, alle prime armi in questo sport. Sempre preziosa con la sua energia positiva da dedicare agli altri», prosegue. «Di lei», aggiunge Toffanin, «è facile ricordare la disponibilità. Era molto solare e piena di vita».

La squadra femminile di hockey a Bosco Chiesanuova aveva conosciuto i fasti negli anni Ottanta e Novanta per poi scomparire, fino all’inizio del 2017 quando grazie alle quattro amiche tutto era stato rimesso di nuovo in piedi. «Quello era un gruppo molto unito. L’annata dei Duemila in particolare modo. Una tragedia come questa è pesante per tutti. In una piccola comunità come la nostra ancor di più», sospira il consigliere. Un modo, quello dell’hockey, per fraternizzare: semplicemente un gioco, niente di più. Col tempo la squadra stava perdendo un po’ i pezzi. Gli impegni di alcune delle ragazze, ormai cresciute, le hanno portate lontane da Bosco durante la settimana. Difficile quindi fare gli allenamenti del martedì e giovedì al palaghiaccio, ma qualche partita amichevole in programma c’era sempre.

Sul profilo della Falchi un unico commento: «Non volevamo scrivere le solite frasi fatte. Abbiamo scelto parole semplici che ricordassero Lucia», conclude il presidente della società. Sulla pagina Facebook si legge: «Un giovane angelo è salito in cielo questa notte. Ricorderemo il tuo sorriso e la tua meravigliosa spontaneità. Il direttivo e gli atleti si stringono alla famiglia Corradi nel lutto per la perdita della cara Lucia». E poi l’ultimo saluto: «Immensi cieli blu, piccola falchetta».

 

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Enrico Santi e Nicolò Vincenzi

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