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Sul versante del monte Plische

Il boato e il crollo: frana una parete sul Carega

Lo scatto
La frana sul Carega (foto rifugio Revolto)
La frana sul Carega (foto rifugio Revolto)
Frana sul Carega (Fabio Gorian)

Un forte boato poco prima delle 13 ha preceduto il crollo di diversi metri cubi di roccia dalla parete ovest del Sengio di Mezzodì nel Gruppo del Carega. Ad accorgersene il gestore del rifugio Revolto, Massimo Grobberio, che coi suoi collaboratori si è subito precipitato all’esterno osservando il grande polverone che l’evento aveva sollevato.  Un altro escursionista, Fabio Gorian, guardia forestale a riposo, socio Giros (Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee) e appassionato di flora alpina, stava percorrendo la strada militare che da Revolto sale al rifugio Scalorbi ed ha potuto filmare da un’altra prospettiva il crollo.

La frana pare non abbia interessato direttamente il sentiero Cai 185 che è percorso in quel tratto anche dal sentiero europeo E5, ma alcuni volontari guidati da Roberto Piccoli, responsabile del Cai di Tregnago per la sentieristica, si stanno recando sul posto per avere un quadro preciso della situazione.

Sono stati intanto avvertiti Veneto Agricoltura che ha competenza sulla Riserva naturale di Campobrun, la Provincia autonoma di Trento, nel cui territorio si trova il punto di frana, e il sindaco del Comune di Selva di Progno Marco Cappelletti perché è dal suo territorio che parte la rete di sentieri che attraversano la Riserva.

Al momento non c’è notizia di persone coinvolte nel crollo. 

 

 

 

Vittorio Zambaldo

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