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I gioielli del Parco naturale in mostra in piazza dei Signori

Il Parco naturale regionale della Lessinia ha portato in piazza dei Signori, nel cuore di Verona, i suoi gioielli e va fiero di lasciarli esposti fino al 26 dicembre, come sottolinea il neo presidente Raffaello Campostrini: «Da anni con il direttore e responsabile del Settore parco e cultura Diego Lonardoni si stava cercando di portare i fossili di Bolca in qualche manifestazione importante in città per una maggior visibilità e perché fossero biglietto da visita ai tanti turisti stranieri, ma anche veronesi che non ne conoscono l’esistenza». I fossili arrivano dalla collezione privata della famiglia Cerato che scava da secoli il sito paleontologico di Bolca e anche questo ha facilitato l’esposizione perché non necessitavano di autorizzazioni particolari per l’esposizione, anche se sono stati assicurati e la vigilanza di personale professionista è garantita giorno e notte. Sotto la Loggia di Fra’ Giocondo è sistemata una vetrina con tre fossili usciti dalla Pesciaia di Bolca, fra i quali il pesce simbolo «Exelia velifer», che è stato preso anche come logo dalla Cassa rurale di Vestenanova che sponsorizza l’esposizione. Grandi pannelli esplicativi e un monitor a led allargano le informazioni sulla Lessinia e sul suo sistema museale. La presenza di Alessandro Torluccio nella Comunità del Parco, in rappresentanza di Confesercenti, di cui è direttore, ha facilitato quest’anno le operazioni che erano sempre andate a vuoto nei passati tentativi. La sua presenza anche nel direttivo del Comitato per Verona che organizza i mercatini di Natale in città, ha facilitato il progetto «nato in occasione di Verona in Love», come ricorda il presidente del comitato Luciano Corsi, «e io che ho la mamma di Campofontana, mi sono sentito in obbligo morale di accogliere la richiesta di Torluccio perché è indiscutibilmente una vetrina importante per la Lessinia, il Museo di Bolca e tutti gli altri musei», aggiunge. «È la risposta che diamo anche a Cangrande». La citazione è all’articolo apparso il 13 novembre: «Il turista non sa che Verona vanta i pesci fossili più belli e più famosi al mondo, non può sapere perché nessuno glielo dice. Non ci sono cartelli, intanto. E fra le mete consigliate ai turisti i fossili non hanno nemmeno una citazione. Incredibile, eppure sono i più belli del mondo». Aggiunge Torluccio: «Invito Cangrande a venire dall’aldilà all’al di qua, magari scendendo dalle sue mura scaligere in Bra per visitare l’Ufficio turistico ricavato proprio nelle mura e vedrebbe che ci sono poster e dépliant da diffondere in italiano e in inglese, portati in città proprio da noi», riferisce il direttore Lonardoni, felice che anche il Consiglio regionale abbia deciso di sostenere all’unanimità la candidatura della Val d’Alpone nel patrimonio mondiale Unesco con un emendamento al collegato alla legge di stabilità presentato dai consiglieri Alessandro Montagnoli e Stefano Valdegamberi, «e sopratutto che anche il Comune di Verona abbia aderito recentemente all’Associazione temporanea di scopo con l’obiettivo di concretizzare la candidatura». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

V.Z.

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