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Giorgetti: «Perso tempo Si sono moltiplicati»

È arrivata l’ora di utilizzare misure più forti. Questo, in sintesi, il pensiero del vicepresidente del consiglio regionale, il veronese Massimo Giorgetti che, intervenendo in merito alla notizia pubblicata ieri sull’Arena, relativa all’uomo che a Marano è stato accerchiato da un gruppo di cinghiali, afferma: «Questo animale va eradicato. Quanto accaduto è l’ennesima prova che non si può attendere che distrugga i pascoli oppure che attacchi le persone». La caccia di selezione, introdotta nelle scorse settimane dalla Provincia con l’obiettivo di ridurre il numero di esemplari, «può essere considerata una svolta positiva», ammette Giorgetti, che non ne nasconde tuttavia i limiti. Il piano redatto negli uffici di via delle Franceschine impone infatti paletti ben precisi, che vanno dal numero di capi da abbattere, alle modalità, e poi gli orari e i centri di raccolta nei quali portare gli animali una volta che sono stati uccisi. «Va fatta una considerazione legata alla conformazione ad esempio del Baldo», spiega Giorgetti, «Limitare la caccia da un’ora prima dell’alba a due ore dopo il tramonto di fatto rende estremamente difficile ottenere risultati positivi». Infatti solitamente questi animali si muovono perlopiù durante la notte. «È stato perso molto tempo», sottolinea, «i capi si sono moltiplicati e ormai infestano il territorio. Bisogna pensare ad azioni forti, efficaci: vista la presenza dei numerosi turisti sul Baldo, bisogna spingere verso l’eradicazione del cinghiale, anche attraverso la caccia notturna, ad esempio con dispositivi come il visore notturno, che permetterebbe di ottenere risultati concreti nell’immediato». Le competenze relative alla caccia e alla pesca sono in capo alle Regioni. In Lombardia, ricorda Giorgetti, dall’inizio dell’anno sono stati abbattuti 1.334 cinghiali: 806 grazie alla caccia di selezione e i restanti 528 da parte delle polizie provinciali, scesa anch’esse in campo per ridurre l’allarme.

F.L.

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