<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Domani il concertone con Chiarini and friends

Dopo il successo del concerto della mattina di Pasqua, quando il tenore Mario Chiarini si è esibito dal balcone di casa coinvolgendo il paese in una proposta di musica sacra molto applaudita, torna l'iniziativa potenziata e ancor più coinvolgente con lo stesso Chiarini, sua moglie Pervinca Rista, violinista, Andrea Conti noto più per le imprese sportive con la sua handbike ma che coltiva da sempre la passione per la musica, e la poetessa e scrittrice Nerina Poggese, che affida alla potenza della voce tenorile di Mario una sua composizione. Così nasce Sottofondi, un concertone del primo maggio tra le 10.30 e le 11.30, offerto Vesterle, tra i bordi da un lato all’altro del Vajo posti della località Fondi, una conca naturale sotto l’abitato di Cerro che si presta per ambientazione ed acustica a diventare l’Arena della Lessinia. Costretti dalle restrizioni imposte dal Covid-19, i tre artisti si esibiranno uscendo dai balconi delle rispettive abitazioni: Chiarini e Rista dallo loro casa di via Regnoto e Conti da Via Muraro per un repertorio che alterna musica classica ad arie di opere celebri. Esordisce Andrea con Che sarà di Franco Migliacci, cantata dai Ricchi e Poveri, seguito dal Preludio dalla suite per violoncello in Sol di Bach suonato da Pervinca e da Tu che m’hai preso il cuor, romanza di Franz Lehar immortalata da Claudio Villa e riproposta da Mario. E ancora Vivaldi, la poesia di Nerina, Caruso, Massenet, Morandi, Verdi, Puccini, Battisti e per concludere con Fratelli d’Italia suonato e cantato tutti insieme. «Dal sacro al profano. Musica dai due lati dei Fondi», recita la locandina che pubblicizza l’evento e Chiarini ci scherza sopra: «Voci contrapposte come i cori battenti dei famosi maestri Andrea e Giovanni Gabrieli nella basilica di San Marco a Venezia nel Cinquecento, che si rispondevano e si intrecciavano ai lati dell’altare, con mescolanza di voci e strumenti, sfruttando opposizione e contrasto in un’antica stereofonia». Qui non ci saranno i mosaici bizantini, ma lo splendore di una primavera che è scoppiata e il raccoglimento di un luogo magico e di un tempo in cui è importante vincere anche così separazione e lontananza. All’esibizione di Chiarini erano seguiti applausi. Domani è previsto lo stesso tributo.

V.Z.

Suggerimenti