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Cori cantano alle messe i canti della montagna

Esibizione di cori a Revolto
Esibizione di cori a Revolto
Esibizione di cori a Revolto
Esibizione di cori a Revolto

Nell’ambito dell’iniziativa Cori in montagna, domani ci saranno sul Carega due formazioni per proporre concerti di canti popolari e alpini e per animare le messe nelle chiesette alpine. Alle 11.30, alla chiesetta di Cristo Risorto, edificata accanto al Rifugio Scalorbi in memoria dei morti alpini, la celebrazione festiva dell’Eucaristia sarà animata dal coro La Cordata di Verona, diretto dal maestro Francesco Peruch. Lo stesso coro, al termine della celebrazione, proporrà, sul sagrato della chiesetta, un concerto di canti popolari e di montagna. Nel pomeriggio, alle 16.30, nella chiesetta di San Giovanni Battista a Revolto, dove si ricordano nelle lapidi esposte tanti caduti in montagna, un’altra celebrazione dell’eucaristia sarà animata dal canto del coro La Rocca di Garda, diretto dal maestro Roberto Daducci. L’iniziativa, avviata da un paio d’anni dall’Opera Chiesette alpine, ha avuto lo scopo primario di animare le celebrazioni domenicali estive sui monti di casa, il Baldo e il Carega. Nella Festa di Revolto di quest’anno, don Flavio Gelmetti, responsabile dell’Opera Chiesetta alpine, ha lanciato la proposta del concerto corale in montagna, accostato alla celebrazione della messa. I numerosi escursionisti hanno apprezzato molto la proposta e ascoltato Le Voci del Sese di Arzignano e il Valle Fiorita di Cereda, cori di prestigio, dove cantano anche diverse voci dei ben noti Crodaioli di Bepi De Marzi. ERA L’APPUNTAMENTO tradizionale degli alpinisti veronesi e in ricordo degli amici caduti in montagna, allargato quest’anno dai gruppi promotori Ettore Castiglioni del Cai di Tregnago e Lessinia del Cai di Bosco Chiesanuova, ai gruppi Cai Giancarlo Biasin di San Bonifacio, Cesare Battisti di Verona, Giovane Montagna e Famiglia Alpinistica. Durante le messe sono stati benedetti gli alpinisti e gli attrezzi di montagna, portati dai giovani del Cai di Tregnago. Sempre toccante e commovente il momento conclusivo delle celebrazioni, con il canto Signore delle cime, il ricordo, presenti diversi familiari, dei caduti in montagna, di 50 dei quali si conserva memoria nelle lapidi esposte nella chiesetta. Hanno portato una loro parola di riflessione sul senso del salire sui monti i rappresentanti di diversi gruppi alpinistici organizzatori, in particolare i presidenti del Cai Lessinia, Flavio Melotti e di Giovane Montagna, Cesare Campagnola. Lo hanno fatto anche i volontari delle Chiesette Alpine, rappresentati da Silvano Zamperini, Roberto Zorzi, sindaco di Sant’Ambrogio, e Albino Molinaroli, già gestore del rifugio Telegrafo sul monte Baldo. •

V.Z.

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