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A Sant'Anna d'Alfaedo

Alfonso, l'addio al posto fisso per aiutare gli altri: «Tutti meritano un'occasione»

A Sant'Anna d'Alfaedo
Alfonso Tommasi al premio Lessinia (foto Casentini)
Alfonso Tommasi al premio Lessinia (foto Casentini)
Alfonso Tommasi al premio Lessinia (foto Casentini)
Alfonso Tommasi al premio Lessinia (foto Casentini)

Ha lasciato il posto fisso per dedicarsi agli sfortunati nella vita. E ha vinto la sua scommessa. È stata questa la scelta di Alfonso Tommasi, da dieci anni al timone della Cooperativa La Faedina.

L’ex calciatore Damiano è il più noto dei suoi fratelli, ma lui è personaggio (ormai prossimo alla cinquantina) che non passa inosservato per quella barba ingrigita e profetica, la battuta pronta e due occhi furbi, da puro e saggio montanaro.

Ma anche estroso, geniale e generoso. E che non ha avuto alcun dubbio e paura di affrontare i rischi di una scelta fatta tempo fa quando disse addio, dopo 15 anni, a quel un posto tranquillo da docente nella formazione di base al Centro Don Calabria, per dedicarsi a persone svantaggiate fisicamente: disabili con autismo, sindrome di Down o con lieve ritardo mentale.

Nel 2010 lascia il posto fisso per ritornare al paese natio, Sant'Anna d'Alfaedo, per iniziare un nuovo e sconosciuto percorso professionale come rappresentante legale della cooperativa La Faedina, nata inizialmente per svolgere servizi alle persone operanti nella casa di riposo gestita da Oasi (opere di assistenza e servizi sociali) qui presente dal oltre 35 anni.

Tommasi parte subito con entusiasmo: nella frazione di Vaggimal trova un capannone in cui far partire un laboratorio di falegnameria per impegnare i suoi ragazzi in lavoretti artigianali, o semplici opere di verniciatura e restauro mobili. «Oggi», spiega con emozione Alfonso, «abbiamo convenzioni con alcune amministrazioni, con l'Ulss, siamo una delle poche cooperative di tipo B (si occupano della gestione di attività finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate nei settori: industria, commercio, servizi e agricoltura, ndr) riconosciute dalla Regione Veneto».

Dopo il laboratorio , luogo strategico e indispensabile per impegnare e occupare i suoi ragazzi, la Faedina ora ha in affitto dalla parrocchia un appartamento dove periodicamente i giovani lavoratori, per la maggior parte di età compresa tra i 21 e 27 anni, possono fermarsi a dormire per sperimentare la propria autonomia. «Una scelta, la mia, come tante altre», commenta Alfonso. Ma non scontata.

«Ho deciso di lasciare alle spalle la professione di docente e misurarmi quotidianamente con altre e sofferte esigenze. Perché io credo molto in questo progetto educativo, formativo e sociale, il cui punto fermo è far incontrare normalità e disabilità nello spazio neutro del lavoro. La mia filosofia è creare occasioni per permettere a ciascuno di esprimere se stesso. Abituandolo all'errore, a vincere le insicurezze, perché possa crescere individualmente e professionalmente. A piccoli passi i risultati comunque arrivano. Ora come ora possiamo dire di essere competitivi. Ci mettiamo un po' di tempo in più, ma a lavoro finito la qualità non manca».

Per La Faedina le commissioni, specie dai privati, non mancano, indispensabili per il suo mantenimento e continuità. Grazie a queste richieste, come restaurare infissi mobili e la vendita delle loro creazioni, come bomboniere, porta grissini, portabottiglie e cestini di legno che la Cooperativa cammina a passo disteso e sicuro. Anche se, sottolinea con fermezza Alfonso, «sono alla ricerca di un pulmino, necessario per gli spostamenti con i miei ragazzi per andare nei luoghi dove ci chiamano per dei lavori». A tutto ciò va aggiunto che recentemente si occupa di manutenzione del verde, di un servizio mensa, di lavanderia e stireria.

Di quest'ultima opera beneficia la squadra di calcio del Sant'Anna, dove a 44 anni gioca ancora Damiano, ex calciatore di Hellas Verona e Roma e attuale presidente dei calciatori italiani, fratello minore di Alfonso. Alla Cooperativa la Faedina, lo scorso anno, è stato consegnato nella chiesa di San Marziale di Breonio, frazione di Fumane, durante la festa della Madonna del Rosario, il Premio Lessinia 2017, promosso dal Ctg Animatori culturali e ambientali Lessinia di Bosco Chiesanuova. Il premio segnala da trent’anni persone, enti e associazioni distintisi nella promozione e valorizzazione culturale e turistica del territorio lessineo, diffondendone l’immagine e la conoscenza. Alfonso Tommasi è uno di loro.

Renzo Cappelletti

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