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A Rosaro la comunità ha un posto al Sole

Ragazzi e accompagnatori in partenza per fare rafting sull’Adige
Ragazzi e accompagnatori in partenza per fare rafting sull’Adige
Ragazzi e accompagnatori in partenza per fare rafting sull’Adige
Ragazzi e accompagnatori in partenza per fare rafting sull’Adige

Rosaro è una piccola frazione di Grezzana. La parrocchia è stata costituita quasi un secolo fa e i sacerdoti che si sono susseguiti, pur in difficoltà economiche, hanno saputo concretizzare alcuni progetti come le «scuole di religione» e ambienti per l’aggregazione, quali il campo di calcio e il gioco del tamburello. Iniziative modeste che testimoniano, però, la tensione pastorale verso la comunità e la gioventù. E così è avvenuto anche negli ultimi anni. «Una decina d’anni fa il paese e la comunità intera», inizia il suo racconto il giovane presidente Luca Dal Dosso, muratore di 34 anni, «stavano sfilacciandosi e cominciava a venire meno il concetto stesso di paese e l’amalgama che l’aveva sempre tenuto unito. Sembrava non esistessero alternative al degrado. «Tutto, invece, si è modificato quando è arrivato in paese don Ottavio, nel 2011», sottolinea Dal Dosso. Grazie alla sua intraprendenza nel giugno dell’anno successivo, nel 2012, «dopo aver valutato la situazione parrocchiale attraverso alcuni incontri, abbiamo deciso insieme di dar vita al Circolo Noi. Ma non avevamo un ambiente. Allora abbiamo pensato al magazzino, nel quale c’era tutto il materiale per la sagra del paese. «Dopo aver superato alcune difficoltà», evidenzia il presidente del Noi, «e altrettante incomprensioni, che anche nei paesi piccoli non mancano mai, abbiamo riorganizzato il vecchio magazzino trasformandolo in salone e, dopo aver interpellato i ragazzi e tutti gli iscritti, l’abbiamo battezzato Circolo Noi “Il Sole”, perché tutto l’anno e tutti i giorni è esposto ai raggi del sole». Da quanto tempo è presidente del Circolo? «Sono stato eletto quasi subito, nel 2013. Mi è poi stato rinnovato l’incarico l’anno scorso. Per cui sono al secondo mandato». Quanti sono gli associati? «I soci sono 336; coloro che hanno rinnovato la tessera quest’anno sono 179. E per un paesino di 560 abitanti, mi pare un buon risultato». Come funziona il Circolo? «Siamo partiti tenendo aperto il circolo tutte le domeniche. Però si è presentata quasi subito una difficoltà: in paese ci sono parecchi ragazzi ma suddivisi in tante classi, anche con pochi alunni. E i ragazzi che frequentavano erano sempre pochi. «Con quattro o cinque ragazzi non riesci a organizzare l’attività. E poi i ragazzi si stancavano perché nel nostro Circolo, come è giusto e deve essere, non c’è la televisione, non c’è la play station o altri giochi che hanno a casa. C’è solo un piccolo bar. «Allora abbiamo pensato di tenere aperto una volta al mese offrendo ai ragazzi un’attività organizzata. E abbiamo verificato che la cosa poteva funzionare: ma solo se c’è la prospettiva di trovare iniziative ben strutturate». Proponete, senz’altro, delle attività fisse durante l’anno? «Siamo un Circolo piccolo, ma le iniziative non mancano. La domenica, ogni quindici giorni e in corrispondenza del catechismo del mattino, il circolo è aperto. È frequentato soprattutto dai ragazzi che, per noi, sono l’obiettivo principale. Programmiamo delle attività e abbiamo una discreta presenza. Questa è il segreto per avere i ragazzi perché da soli non sanno organizzarsi. «In preparazione al Natale e alla Pasqua offriamo la possibilità di produrre dei lavoretti», ricorda Dal Dosso. «Prima ancora, però, in occasione della Santa Lucia organizziamo la festa coinvolgendo anche i genitori. La stessa cosa avviene anche per il Carnevale. In maggio siamo andati a fare rafting sull’Adige. «L’ultima attività con i ragazzi è stata “Coloriamo il paese”; abbiamo utilizzato come supporto le due pareti dell’ex campo di tamburello sulle quali la fantasia dei ragazzi si è scatenata. Un’altra particolarità del Circolo: siamo molto richiesti per i compleanni. È certamente un bell’aiuto per le famiglie». Riuscite a coinvolgere i genitori? «Questo è un tasto dolente. Anche i genitori che hanno i bambini che frequentano il catechismo partecipano con fatica. Per questo ci siamo riproposti di lavorare contemporaneamente sui ragazzi e sui genitori. Devo essere sincero: abbiamo un gruppo di 20-30 genitori abbastanza affezionati alle nostre iniziative e sono sempre presenti. Perciò, mentre i genitori partecipano agli incontri organizzati per loro, i bambini stanno con gli adolescenti che svolgono il ruolo degli animatori. Le iniziative rivolte ai genitori, però, devono essere fatte al pomeriggio perché la sera nessuno esce...». Il presidente sottolinea: «Abbiamo organizzato, parrocchia e Circolo Noi, alcuni incontri su temi specifici come “internet” e il “cyberbullismo” invitando degli esterni come relatori. Alle nostre proposte spesso aderiscono anche iscritti a d altri Circoli». Altre proposte del Circolo? «In estate, dopo il Grest, organizziamo anche dei giochi d’acqua. Per i ragazzi è uno spasso. Ancora. Per gli adulti una volta al mese si organizzano dei tornei di calcetto-balilla. Abbiamo avuto la partecipazione di trenta/quaranta genitori non solo del paese ma anche di altra gente che sale dalla vallata. «Per tre sere alla settimana il Circolo organizza delle attività rivolte prevalentemente alle mamme; il lunedì, in inverno, c’è sempre il pilates, rilassamento muscolare; il martedì e il giovedì proponiamo lo yoga. Per gli adolescenti una ragazza del paese organizza un corso di hip hop. Noi tendiamo sempre le orecchie all’ascolto delle richieste e delle esigenze dei nostri iscritti e, nel limite del possibile e delle nostre capacità, cerchiamo di dare delle risposte esaurienti». Come sono i rapporti con le altre associazioni del paese? «L’altra associazione storica del paese è quella degli alpini, con i quali abbiamo instaurato un rapporto tranquillo al punto che, essendo il Circolo un ambiente parrocchiale, anche loro hanno la chiave per accedervi. In estate, poi, durante la sagra del paese tutti collaboriamo. Dimenticavo: il Circolo, per un accordo con il Comune», conclude Dal Dosso, «tiene pulito e in ordine il parco giochi comunale e gestisce il verde; curiamo anche la manutenzione ordinaria delle giostrine e del campo da tennis». •

Gian Battista Muzzi

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