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Il progetto

A Bosco 24 studenti da tutta Europa per confrontarsi su cibo e cultura

Il progetto
Studenti di cinque nazioni a confronto sul cibo (Zambaldo)

L’integrazione europea passa sulla tavola attraverso il cibo e la sua cultura. Lo stanno scoprendo in Lessinia 24 giovani studenti della scuola secondaria di primo grado prevenienti da Polonia, Portogallo, Romania e Turchia che aderiscono al progetto "We are what we eat" (Siamo quello che mangiamo) inserito in Erasmus Plus a cui partecipa l’istituto comprensivo di Bosco Chiesanuova e che ha come referente l’insegnante Elena Falsarolo.

«Mangiamo perlomeno due o tre volte al giorno. Mangiamo perché ne abbiamo bisogno, ma il cibo non è solo una necessità. Il cibo è ambiente, cultura, tradizione. Il cibo è una scelta, una filosofia per metà pianeta e un grande problema per l'altra metà. Il cibo è salute, ma ha anche valenze economiche e politiche e su queste gli alunni sono invitati a riflettere», sono le premesse del progetto studiato per integrare le diverse culture attraverso la conoscenza della diversità, ma anche fornire informazioni per poter scegliere il corretto stile alimentare per se stessi e per l'intero pianeta.

 

CON LE MANI IN PASTA

A Malga Vazzo di Velo, dopo aver degustato la genuinità della carne e dei formaggi prodotti nell’azienda che è anche fattoria didattica, studenti italiani e stranieri di seconda e terza media si sono misurati con la praticità, mettendo letteralmente le mani in pasta: guidati da Marica hanno preparato i biscotti di Santa Lucia, imparando anche come il cibo si leghi alla tradizione e partendo dagli ingredienti semplici messi sul tavolo: farina, uova, zucchero e burro.

Nel caseificio, guidati da Laura, hanno osservato il formarsi della cagliata e provveduto ognuno a dar forma al proprio formaggio. «Il progetto è interessante anche perché coinvolge la popolazione adulta: gli studenti stranieri sono ospitati in famiglia e a loro volta i nostri studenti quando partecipano alla fase internazionale trovano altrettanta ospitalità», aggiunge Falsarolo, «ma non solo: le famiglie e chiunque è interessato può partecipare agli incontri organizzati con un nutrizionista a scuola. Con l'aiuto di associazioni locali, nazionali e internazionali esperte di cibo, come Slow Food, gli studenti possono riflettere in merito al cibo sano, buono e giusto». Il tema è interdisciplinare coinvolgendo materie letterarie e scientifiche attorno al tema del cibo, con la scrittura di ricette, menù e guide di cucina, con la loro traduzione in inglese e ricerche a sfondo statistico, economico e sociale.

 

«DALLA LESSINIA CON SPIRITO EUROPEO»

«Contiamo di aumentare la motivazione degli studenti attraverso esperienze che li coinvolgano e che facciano crescere in loro un respiro europeo verso coetanei che vivono in paesi lontani e di culture diverse, perché se non c’è conoscenza si rischia l'intolleranza», aggiunge Flavia Bonomi, insegnante di inglese. Il dirigente scolastico Alessio Perpolli ha sostenuto fin da subito il progetto riconoscendo che «l’istituto è inserito in un contesto come la Lessinia ricco di stimoli e di cultura alimentare e quindi il tema, oltre che essere vicino, è anche di estrema attualità. Mi piace che coinvolga giovani studenti e le loro famiglie per riflettere su questo argomento e devo un grande grazie agli insegnanti il cui lavoro straordinario rende possibile allargare gli orizzonti e far crescere le coscienze».

Non di solo cibo è fatta la settimana che gli studenti stanno trascorrendo in Lessinia fra le scuole medie di Bosco Chiesanuova, Cerro e Roverè. Sono previste visite guidate a Verona e a Venezia, visite nei ristoranti, nei caseifici e nelle malghe, laboratori, ma anche spettacoli come quello di mercoledì che ha visto un concerto per immagini dell’insegnante di musica con pianoforte, soprano e violino accompagnati dal vivo dai disegni degli studenti e quello di venerdì, con 18 fisarmoniche dell’Accordeon Group diretto da Roberto Quaglia. 

Vittorio Zambaldo

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