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Pista ciclabile per Palazzina: la ditta rinuncia, nuova gara

La pista ciclabile: termina prima del cavalcavia sull’A4
La pista ciclabile: termina prima del cavalcavia sull’A4
La pista ciclabile: termina prima del cavalcavia sull’A4
La pista ciclabile: termina prima del cavalcavia sull’A4

La ditta assegnataria dei lavori ha rinunciato alla sottoscrizione del contratto e all’esecuzione delle opere e l’amministrazione comunale si trova costretta a indire una nuova procedura di gara. Accade a San Giovanni Lupatoto per i lavori di realizzazione del tratto finale della pista ciclabile che collega, sul cavalcavia autostradale, l’ultima parte di via Garofoli con la frazione cittadina di Palazzina. «L’impresa di Padova che era risultata vincitrice della precedente gara ha comunicato la sua rinuncia al contratto e conseguentemente il Comune è obbligato ad effettuare una ulteriore procedura di appalto», ha detto in Consiglio comunale l’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Zerman riferendo della vicenda. «Gli uffici hanno già avviato l’iter delle nuova gara in quanto non si possono escogitare altre soluzioni, come quella di affidare i lavori al secondo arrivato». La ditta si era aggiudicata le opere con un ribasso di quasi il 17 per cento sulla spesa prevista di 118mila euro. Va posto in evidenza che l’intervento è interamente finanziato dalla società Leroy Merlin Real Estate a seguito di una convenzione sottoscritta nel 2016 con l’amministrazione comunale. Due anni fa infatti, quando il Leroy Merlin chiese di ampliare di 1.000 metri quadrati la superficie del negozio lupatotino, l’opera al cavalcavia venne inserita come «opera di compensazione». Ciò grazie alla legge regionale che prevede, nei casi di ampiamento delle grandi strutture di vendita, l’attuazione di misure compensative e di mitigazione a favore della comunità locale. I lavori consistono sostanzialmente nell’allargamento del tratto iniziale della rampa di accesso del sovrappasso sull’autostrada della ex strada provinciale Ronchesana (per allargare la sede stradale verrà costruito un muro di contenimento) e nella realizzazione del percorso per bici e pedoni della larghezza minima di due metri (e protetto da un cordolo) sull’intero cavalcavia. Della pista ciclabile sul cavalcavia sull’autostrada si parla da svariati anni. Se n’era occupata anche la giunta Zerman nel 2010, ma non era però andata oltre la riduzione da due a una delle corsie di marcia per i veicoli sul sovrappasso, ricavando a lato della carreggiata lo spazio per i ciclisti. IL VERO PUNTO CRITICO è però la strettoia alla base del cavalcavia, dove le vetture, a causa dello scarso spazio disponibile, sfiorano i ciclisti passando di solito anche a velocità sostenuta. Per rimediare a questo problema già nel 2012 il comune aveva svolto uno studio e predisposto un progetto che prevedeva l’allargamento (mediante un muro a lato) del punto di accesso alla rampa del cavalcavia. La carenza di disponibilità finanziarie non ne aveva mai consentito la realizzazione. La realizzazione del tratto di pista ciclabile del cavalcavia sull’autostrada è invocato da decenni dall’utenza ciclistica lupatotina. Il percorso ciclabile verso la città di Verona, che corre su via Garofoli, oggi arriva a 50 metri dalla base del sovrappasso costringendo chi procede in bici ad avventurarsi sulla rampa in condizioni di totale pericolo. La situazione di pericolosità è enfatizzata dalla strettoia che caratterizza la parte iniziale dell’ascesa verso la sommità del cavalcavia, con le bici che vengono letteralmente sfiorate dalle automobili in transito. Se a San Giovanni Lupatoto ci sono carenze, non è che le cose siano molto migliori a Palazzina e a Borgo Roma dove lascia molto a desiderare il tratto di pista ciclabile che attraversa il centro, in particolare i circa trecento metri che vanno dalla chiesa parrocchiale alla villa Gazzola. •

Renzo Gastaldo

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