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«La mia missione contro demenza e solitudine»

Don Cristiano Falchetto alla Pia Opera Ciccarelli. Il sacerdote è originario di Sanguinetto  FOTO DIENNE
Don Cristiano Falchetto alla Pia Opera Ciccarelli. Il sacerdote è originario di Sanguinetto FOTO DIENNE
Don Cristiano Falchetto alla Pia Opera Ciccarelli. Il sacerdote è originario di Sanguinetto  FOTO DIENNE
Don Cristiano Falchetto alla Pia Opera Ciccarelli. Il sacerdote è originario di Sanguinetto FOTO DIENNE

I primi 100 giorni di monsignor Cristiano Falchetto alla presidenza della Fondazione Pia Opera Ciccarelli sono stati all’insegna della prudenza. L’istituto per anziani di San Giovanni Lupatoto che assiste circa 700 ospiti, in sette diverse sedi della provincia, con altrettanti dipendenti, era già «sulla retta via» (per usare un termine evangelico) e non necessitava di repentini cambiamenti di rotta. Il sacerdote ha però una visione ben chiara di cosa dovrà essere la Pia Opera Ciccarelli fra tre o cinque anni. «L’istituto dovrà essere sempre di più vicino all’anziano, sia esso assistito nella struttura centrale o a domicilio, senza però rinunciare al suo posizionamento di punta fra le case di riposo per qualità dei servizi e all’anima profondamente cristiana iscritta nello statuto», dice don Falchetto. Don Cristiano, che copre anche l’incarico di provicario della diocesi, sa però che il bello verrà nei prossimi mesi. «Il vescovo Giuseppe Zenti mi ha chiesto a inizio anno di rientrare da Roma per valorizzare sul territorio e in mezzo alla gente le competenze maturate in oltre sedici anni trascorsi in Vaticano». Competenze di non poco conto, Don Falchetto era stato inviato a Roma dall’allora vescovo padre Flavio Carraro e chiamato in Vaticano da monsignor Attilio Nicora, già vescovo di Verona, che nel 2002 fu nominato dal papa Benedetto XVI presidente dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica e poi nel 2011 passò a guidare l'Autorità di informazione finanziaria del Vaticano. In tutti questi anni don Cristiano è stato il fidato segretario di monsignor Nicora. Dello scomparso cardinale, «inventore» dell’8 per mille, morto a Roma ma sepolto a Verona, porta nel cuore l’insegnamento che aveva ispirato ogni azione: «Le regole devono avere come fine ultimo il bene della persona». E il bene, sottolinea il sacerdote, deve essere concreto e deve partire da una seppur piccola briciola di concretezza. «Credo che il mio nuovo ruolo di provicario in diocesi e di presidente della Pia Opera Ciccarelli costituisca un mix fra i doveri amministrativi e gestionali e la realtà umana che quotidianamente si incontra nelle stanze che ospitano gli anziani della casa di riposo», dice il giovane monsignore, che è originario di Sanguinetto. Il nuovo presidente della Fondazione Pia Opera Ciccarelli sa che sul tavolo del neocostituito consiglio di amministrazione dell’ente (ne fanno parte, oltre a don Falchetto, il parroco di San Giovanni Battista, don Mauro Bozzola, il dottor Gaetano Zavateri, ex primario di geriatria all’ospedale di Borgo Trento, il ragionier Simone Galeotto e il rappresentate del comune Michele Trettene) arriveranno presto dossier impegnativi, spesso con un risvolto economico non indifferente. «Sono in corso i contatti con l’Ulss 9 per gli aspetti applicativi della convenzione che regola il rapporto tra enti e già si preannunciano esigenze di tagli di spese che dovranno poi essere considerate nei loro riflessi», dice don Falchetto. «Altre novità importanti potrebbero venire dai decreti attuativi della legge sul Terzo settore, che vorrebbe inquadrare le funzioni svolte dagli istituti per anziani come attività commerciale». La Pia Opera sarà poi a breve chiamata ad attrezzarsi per fare fronte, ancora di più di quanto già non faccia, ai temi delle nuove povertà, delle malattie che portano alla demenza e della solitudine. «Sono bisogni emergenti in crescita continua», commenta don Cristiano. «Battaglie che si vincono con le strutture e con la dedizione del personale, fattore determinante, quest’ultimo, nel cambiamento della Pia Opera avvenuto negli ultimi anni. Ulteriore sviluppo della fondazione potrà derivare dalle sinergie con l’Adoa, l’associazione diocesana opera assistenziali, voluta dal vescovo Nicora allo scopo di coordinare l’azione caritativa di enti, istituti religiosi e organizzazioni ecclesiali». Per il giovane sacerdote della Bassa che ha vissuto anni importanti al fianco del cardinale Nicora e poi ha maturato anche una esperienza di insegnamento dopo la specializzazione in teologia pastorale (con dottorato di ricerca) ora si presentano una serie di sfide importanti. La prima è quella di superare bene il «periodo di comando» alla testa della Pia Opera, che ai predestinati (come lui) viene chiesto. •

Renzo Gastaldo

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