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Don Rino, il parroco di 24 mila alpini

Don Rino Massella celebra la messa alla Colonna Mozza sulla vetta dell’Ortigara
Don Rino Massella celebra la messa alla Colonna Mozza sulla vetta dell’Ortigara
Don Rino Massella celebra la messa alla Colonna Mozza sulla vetta dell’Ortigara
Don Rino Massella celebra la messa alla Colonna Mozza sulla vetta dell’Ortigara

Gli alpini lupatotini sono tra le migliaia di penne nere veronesi che oggi sfileranno all’adunata nazionale di Milano, ma il 2 giugno festeggeranno anche il quarantesimo dell’ordinazione di don Rino Massella, cappellano della sezione Ana di Verona (e anche di quella di Mantova), ordinato il 2 giugno 1979. Don Rino ricorda con emozione quel momento. «Fui ordinato in Duomo a Verona dal vescovo monsignor Giuseppe Amari e venni subito assegnato alla parrocchia di san Michele Extra», racconta il sacerdote. «Dopo quattro anni fui trasferito alla parrocchia di Montorio e quindi nel 1991 diventai parroco di Vestenavecchia e Castelvero, dove rimasi otto anni per assumere la stessa responsabilità a Settimo di Pescantina. Dal 2004 il vescovo mi ha nominato cappellano della sezione veronese dell’Associazione nazionale alpini». Scrisse per l’occasione Luciano Bertagnoli, presidente della sezione Ana di Verona. «Sei diventato parroco di 24 mila alpini: tutti quelli iscritti alla sezione di Verona. Sei conosciuto non soltanto dagli alpini di Verona, ma anche da tutti quelli che ogni anno salgono sull’Ortigara per il pellegrinaggio e assistono alla celebrazione della messa alla Colonna Mozza. È la prima volta che un parroco viene ufficialmente designato a cappellano con un incarico esclusivo, come se la sezione e tutti i suoi alpini costituissero una parrocchia. Vogliamo dunque felicitarci». Quella di don Rino è quella che si dice una vocazione tardiva. Entrato in seminario a 24 anni, è diventato prete a 31. Prima aveva studiato e anche fatto la naja da alpino, e per questo può indossare (lo fa puntualmente durante le cerimonie anche religiose) il tradizionale cappello con la penna nera. «Ho prestato servizio nel 1969 a San Candido alla caserma Generale Cantore del Sesto Battaglione Alpini», racconta il sacerdote. La più grande emozione vissuta in questi quindici anni trascorsi da cappellano? La risposta è immediata: «Senz’ altro la celebrazione della prima messa alla Colonna Mozza sulla vetta dell’Ortigara». E alle «sue» penne nere che cosa dice? «Li ringrazio per le preghiere e per la festa. Li invito a non venire mai meno alla caratteristica degli alpini che intendono la vita come dono agli altri perché nel loro Dna c’è sempre e soprattutto la solidarietà. Viva le mani callose!». Gli alpini di San Giovanni Lupatoto sono indaffaratissimi nell’organizzazione della festa per il quarantesimo di don Massella. «Siamo orgogliosi di poter ospitare ed organizzare la cerimonia del quarantesimo anniversario di sacerdozio di don Rino», dice Edio Fraccaroli, capogruppo degli alpini lupatotini. «La sua è una presenza sempre gradita nella nostra baita e fra le nostre file. Per ringraziarlo della sua opera abbiamo organizzato una festa alla quale attendiamo la partecipazione di svariate centinaia di persone. Sarà il grazie delle penne nere e di molti altri amici di don Rino». Don Rino è nato a Erbezzo ma giovanissimo nel 1952 si è trasferito con la famiglia (padre, madre e quattro fratelli) alla corte Bagnolo di Mazzantica dalla quale nel 1954 si è spostato a San Giovanni Lupatoto. •

Renzo Gastaldo

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