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C’è un pennone per i caduti in mare

Un momento della cerimonia di inaugurazione  FOTO AMATO
Un momento della cerimonia di inaugurazione FOTO AMATO
Un momento della cerimonia di inaugurazione  FOTO AMATO
Un momento della cerimonia di inaugurazione FOTO AMATO

Piazza marinai d’Italia, del quartiere Casette di San Martino Buonalbergo, ha ora il suo monumento intitolato ai Caduti in mare: un pennone di nave sul quale sventolano il tricolore con i simboli delle Repubbliche marinare, la bandiera della nostra Marina militare, e quelle europea, della Regione Veneto, del Comune e della pace. «A perenne ricordo dei marinai di San Martino Buon Albergo», recita la lapide sistemata ai piedi del pennone, «che con onore hanno servito la patria. Affinché il loro sacrificio non cada nell’oblio». L’inno nazionale, quello del Piave, le note del Silenzio e quelle dell’inno dei marinai, suonati dalla banda del paese, diretta dal maestro Massimo Longhi, hanno sottolineato i vari momenti della cerimonia, iniziata con lo scoprimento della lapide e l’alzabandiera, seguita dalla benedizione di don Mattia e la posa di una corona di alloro, con la preghiera dei marinai recitata da Walter Micheloni. Ha preso la parola per primo il sindaco dei ragazzi Federico Brunelli, per un discorso a braccio nel quale ha descritto il nuovo monumento, le sue bandiere e le sue luci tricolori, l’azzurro dell’asta a simboleggiare il mare e la pietra su cui poggia per indicare la durezza del ricordo che non verrà mai meno. Il presidente della sezione sanmartinese dell’Associazione nazionale marinai d’Italia (Anmi), Arnaldo Pezzo, ha esordito ringraziando i soci, i collaboratori e i dipendenti comunali che si sono adoperati per il decoro della piazza e la costruzione del monumento, «che ricorda quanti in guerra e in pace hanno adempiuto il loro dovere, di marinaio». «Desidero che anche i nostri giovani», ha proseguito, «ricordino il sacrificio di queste persone che hanno rinunciato alla loro gioventù per lottare per una patria libera». Il sindaco Franco De Santi si è presentato con il basco e la divisa, ricordando il breve periodo trascorso in Marina, «perché marinaio anche solo per un giorno si è marinai per sempre e di questo sono orgoglioso e onorato. Avere vicino a casa tutti i giorni queste bandiere è un valore aggiunto per l’intero quartiere. Ringrazio chi ha lavorato per onorare i marinai, ma anche tutta la comunità, dando importanti segnali che democrazia e libertà partono da queste manifestazioni». Ha portato il saluto anche del presidente nazionale Anmi, il comandante regionale Pino Fabrello: «La bandiera della Marina militare sventola su tante navi nei mari di tutto il mondo: siamo orgogliosi, consci e felici che laggiù tanti concittadini stiano svolgendo il loro compito». La sezione, fondata nel 1989 e che conta una quarantina di soci, si è stretta attorno a Ugo Mezzio, il più anziano, militare in Marina nel 1948 e ancora oggi sull’attenti davanti al pennone come tante volte ha fatto quand’era imbarcato. •

V.Z.

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