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Viene punto da un calabrone Muore dopo sei giorni di agonia

Un calabrone: Squarzoni era allergico alle punture degli insetti
Un calabrone: Squarzoni era allergico alle punture degli insetti
Un calabrone: Squarzoni era allergico alle punture degli insetti
Un calabrone: Squarzoni era allergico alle punture degli insetti

Punto da un calabrone, muore in ospedale dopo sei giorni di agonia. È quanto accaduto a Francesco Squarzoni, 76 anni, muratore in pensione, residente al Albisano, che è deceduto ieri alle 11,30 alla clinica Pederzoli di Peschiera, dopo essere rimasto in coma per diversi giorni in seguito alla puntura dell'insetto. È escluso che l'episodio si possa in qualche modo ricollegare al virus West Nile, diffuso dalle zanzare e che sta provocando decine di vittime, anche nel Veneto, con casi pure nel Veronese. Erano le sei del mattino di venerdì scorso, quando la vittima e la moglie, Carla Carletti, 69 anni, sono stati svegliati da un calabrone che era entrato nella loro camera da letto infilandosi nell'anta di una finestra aperta a vasistas, rimasta semi aperta. L'uomo, nonostante fosse allergico alle punture di vespe e di altri insetti simili, è intervenuto per proteggere sua moglie dal calabrone che svolazzava nella stanza. Ma mentre tentava di cacciarlo, l'animale ha infilato il pungiglione nel polso sinistro di Squarzoni. Appena si è reso conto di quanto accaduto, il settantaseienne ha avvertito un crescente prurito al petto, sentendo contemporaneamente gonfiarsi la gola e mancare il respiro. Ha quindi chiesto alla moglie di avvisare immediatamente i due figli, Romolo, 46 anni, e Giuliano, 36 anni, che abitano nella stessa palazzina dei genitori, nella frazione di Torri (la figlia Margherita, 48 anni, vive invece a Garda). Nel giro di un paio di minuti Romolo e Giuliano erano già nella stanza a fianco del padre, già in pieno shock anafilattico. All'uomo, che nel frattempo aveva perso conoscenza, è stato praticato un primo massaggio cardiaco dal figlio Romolo, che già non sentiva più il battito del cuore del padre. I soccorsi, avvertiti all'istante, sono giunti prontamente sul posto con un'auto medica da Caprino e un'ambulanza della Croce Bianca di Torri e Garda. Squarzoni, che nel frattempo aveva subito due arresti cardio-respiratori, è stato intubato dai soccorritori e trasferito d'urgenza all'ospedale di Peschiera nel reparto di terapia intensiva, dove i medici hanno fatto tutto il possibile per salvargli la vita. Le condizioni dell'uomo, tuttavia, sono apparse fin da subito disperate. Dopo avergli indotto il coma farmacologico, come racconta lo stesso figlio Romolo, il personale medico ha tentato di rianimare l’uomo, ma dopo alcune ischemie cerebrali che avevano danneggiato in maniera irreversibile il cervello, le condizioni di Squarzoni sono peggiorate ulteriormente, portandolo ieri mattina al decesso. Non era la prima volta che la vittima veniva punta da un insetto. «Sei, sette anni fa», racconta il figlio Romolo, «era stato punto da una vespa. La puntura gli aveva provocato rossore e gonfiore, ma grazie anche a una flebo, era guarito senza troppe complicazioni. Tuttavia», precisa, «i medici si erano raccomandati che stesse attento agli insetti perché era allergico alle punture». «Nonostante fosse consapevole dei rischi che correva, mio padre ha deciso di proteggere mia madre dal calabrone, intervenendo per difenderla», spiega Romolo Squarzoni. «Era una persona generosa e altruista, benvoluto da tutti». Nel ricordare il papà, Squarzoni sottolinea come fosse «solare e sempre disponibile. Spesso si metteva al cancello di casa e accoglieva amici e conoscenti per bere un bicchiere di vino, per stare in compagnia e in allegria». I funerali di Francesco Squarzoni sono stati fissati domani alle 10 nella chiesa parrocchiale di Albisano. •

Emanuele Zanini

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