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Tav, arriva la «talpa» che scaverà la galleria

Il maxi macchinario «talpa» realizzato in Cina: scaverà la galleria della Tav a Lonato
Il maxi macchinario «talpa» realizzato in Cina: scaverà la galleria della Tav a Lonato
Il maxi macchinario «talpa» realizzato in Cina: scaverà la galleria della Tav a Lonato
Il maxi macchinario «talpa» realizzato in Cina: scaverà la galleria della Tav a Lonato

Nell’attesa di sapere l’esito del secondo bando di gara per realizzare la galleria Tav di Lonato (il primo era andato deserto), è previsto tra fine febbraio e inizio marzo l’arrivo della «talpa» scelta e acquistata dal general contractor Cepav due per scavarla. L’indicazione sulle tempistiche è stata data nei giorni scorsi dall’ingegner Tommaso Taranta, direttore del consorzio Cepav due e responsabile unico del procedimento (rup) dei quattro bandi di gara ad evidenza pubblica europea finora pubblicati per la tratta Brescia-Verona, ospite relatore di un incontro organizzato dai Lions club dei Colli Morenici, Desenzano lago e Castiglione. «La fresa Tbm è in arrivo e viaggerà su strada completamente smontata, in decine di container, per essere poi rimontata in cantiere», ha spiegato Taranta. «La galleria di Lonato è l’opera più complessa e importante della Brescia-Verona, quella che nei fatti detterà la tempistica», ha rimarcato. «Si presume possa essere completata in due anni e mezzo, massimo tre, mentre per concludere l’intera tratta da 47,6 chilometri, 45,4 di linea ferroviaria e 2,2 chilometri di interconnessioni, ci vorranno poco meno di sette anni». La notizia dell’arrivo della talpa era stata anticipata lo scorso giugno dalla società China Railway Engineering Equipment Group Co. Ltd. (Creg l’acronimo), che aveva annunciato l’uscita dalla propria linea di produzione della macchina costruita nello stabilimento di Zhengzhou, capoluogo della provincia di Henan, in Cina centrale. Tecnicamente si tratta di una Tbm, dall’inglese Tunnel boring machine, una fresa meccanica a piena sezione che permette la meccanizzazione completa dello scavo delle gallerie e il loro successivo rivestimento. La talpa che arriverà e sarà assemblata sul Garda ha un diametro di 10 metri, una lunghezza complessiva di 155 e un peso di 1.800 tonnellate. Il tunnel a doppia canna di Lonato arriverà fino a Desenzano passando sotto l’autostrada A4: misurerà circa 7,5 chilometri, con la parte centrale di 4,7 in galleria naturale e due imbocchi di poco più di un chilometro l’uno nei due Comuni bresciani. Oltre a questa, nella tratta Brescia-Verona sono previste altre tre gallerie naturali, più brevi: quella di Calcinato nel Bresciano, di colle Baccotto a Peschiera del Garda e di San Giorgio in Salici a Sona (con un nuovo sottopasso dell’autostrada), per le quali è probabile venga usata la stessa talpa anche se per ora non arrivano conferme da Cepav due. La gara d’appalto di Lonato vale 205 milioni di euro (Iva esclusa) e scade il 4 febbraio, con apertura delle offerte il 25 febbraio. «Stiamo lavorando in un territorio molto antropizzato, attraversando paesi, realtà produttive, aziende agricole, proprietà di singoli cittadini: ci rendiamo conto che per chi abita qui non è facile avere a che fare con opere come questa», ha aggiunto l’ingegner Taranta sollecitato dalle domande, «ma è per questo che con i territori non abbiamo mai smesso di dialogare: già nella fase di progettazione abbiamo ottemperato per due terzi alle 309 prescrizioni sella delibera del Cipe, e provvederemo alle circa ottanta che mancano nella fase costruttiva». Taranta ha inoltre chiarito una volta per tutte che la stazione intermedia di San Martino della Battaglia non si farà: l’opera era stata inserita nel Programma regionale della mobilità e dei trasporti della Lombardia, ma era stata fin da subito molto criticata sul territorio. •

Katia Ferraro

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