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Seconde case, il sindaco detta le regole

Ferrara di Monte Baldo. Nell’ultimo censimento gli abitanti erano 228
Ferrara di Monte Baldo. Nell’ultimo censimento gli abitanti erano 228
Ferrara di Monte Baldo. Nell’ultimo censimento gli abitanti erano 228
Ferrara di Monte Baldo. Nell’ultimo censimento gli abitanti erano 228

Seconde case: tutte le regole da rispettare in una lettera inviata dal sindaco. Ferrara di Monte Baldo, come ogni paese a vocazione turistica, ha un numero elevato di seconde case che possono essere abitate durante l'anno per periodi più o meno lunghi, intere stagioni come l'estate, solo un mese come in agosto o in dicembre per le vacanze di Natale. E c'è chi va solo per qualche fine settimana o brevi soggiorni. «Ferrara di Monte Baldo accoglie tutti», dice il sindaco Serena Cubico, «anche coloro che non sono residenti stabili sul territorio, ma chiede a tutti rispetto dei dettami dei decreti ministeriali, in particolare quello del 10 marzo». Parole sempre di Cubico che, il 12 marzo, ha fatto recapitare una lettera con oggetto «Comunicazioni a residenti-domiciliati-non residenti presenti sul territorio - misure di contenimento del contagio da nuovo coronavirus (Covid-19)». Cubico ha preso il provvedimento ritenendolo «doveroso sotto il profilo sanitario», anche in considerazione di quanto s'è verificato per altre zone turistiche. «Pensiamo a quanti lombardi si sono spostati in Versilia o in Liguria pur non dovendolo fare, provenendo da zone rosse». E così è stato probabilmente, con le dovute proporzioni, anche a Ferrara, dove chi è comunque arrivato è stato invitato a rispettare, alla lettera, le prescrizioni nazionali del Ministero. «Ho sintetizzato, in particolare, quelle relative agli spostamenti: comprovate situazioni lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute. Spostamenti che devono essere motivati e dimostrati, come in tutta Italia, da documentazione adeguata o autocertificazione». Il sindaco chiarisce: «Il residente o domiciliato a Ferrara ha il diritto di raggiungere la sua abitazione, ma ciò vale unicamente per chi lo è realmente e non per chi lo accompagnasse, nemmeno i familiari - o amici - con diversa residenza oppure domicilio. Se lo avessero fatto, arrivando a Ferrara dopo il 10 marzo, avrebbero contravvenuto al Dpcm. Chi non è venuto per le ragioni elencate», rileva, «ha già infranto la legge». E Cubico aggiunge, rivolgendosi a chi è arrivato in paese: «Se vi siete stabiliti a Ferrara dalla zona rossa italiana dal 9 marzo, va rispettata la quarantena fiduciaria, di almeno 14 giorni, nella propria abitazione. Lo stesso vale se si proviene da zone a rischio Covid-19 a livello internazionale. Non rispettare i dettami del decreto e la falsa certificazione ha conseguenze penali». E ammonisce: «Sono previsti controlli delle autorità competenti con cui sono in costante contatto. La Protezione civile è stata incaricata di garantire la nostra sicurezza». E sono stati proprio questi volontari a consegnare la missiva casa per casa, allegando il volantino con le informazioni per chi avesse bisogno di supporto nella gestione della vita quotidiana. Non resta che sperare che chi ha raggiunto questo paese sul Baldo, e vi è rimasto, non avesse prima contratto il virus. Resta il fatto che Ferrara, l'8 marzo, è stata presa d'assalto come il lago di Garda e la Lessinia. Era una giornata bellissima ed era appena nevicato. Non c'era un solo posto auto libero. Baristi e ristoratori non avevano nemmeno il tempo per prendere fiato. •

Barbara Bertasi

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