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Scoppia la grana della quote rosa in giunta

Lorenza Ragnolini(Garda futura)Il sindaco Davide BendinelliAndrea Torresani (Ecologista)
Lorenza Ragnolini(Garda futura)Il sindaco Davide BendinelliAndrea Torresani (Ecologista)
Lorenza Ragnolini(Garda futura)Il sindaco Davide BendinelliAndrea Torresani (Ecologista)
Lorenza Ragnolini(Garda futura)Il sindaco Davide BendinelliAndrea Torresani (Ecologista)

Barbara Bertasi «Quote rosa» all’ordine del giorno. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti della donna che ricorre l’8 marzo. Il capogruppo di Garda Futura, Lorenza Ragnolini, ha inviato al sindaco Davide Bendinelli, alla giunta, al segretario comunale e al prefetto, una mail con oggetto «Interrogazione e mozione a risposta scritta sul rispetto delle «quote rosa» nella costituzione delle giunte comunali». Pure Andrea Torresani, del Comitato voce per l’ambiente di Garda, ha sollevato la questione e ha chiesto al segretario e al prefetto di accertare la «legittimità della composizione della giunta» anche su un altro punto. Citando una norma della legge 267/2000 secondo cui sarebbe «vietato nominare il coniuge, gli ascendenti e discendenti, i parenti e affini fino al terzo grado del sindaco», contesta la presenza in essa del vicesindaco Mario Bendinelli. Ma torniamo a Ragnolini che fa alcune premesse: «La giunta è composta dal sindaco Davide Bendinelli, dal vicesindaco e assessore Mario Bendinelli e dagli altri assessori Emanuele Bongiovanni, Ivan Ferri e Maria Luisa Brunelli. La legge», precisa Ragnolini, «ha previsto che «nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico, una percentuale», precisa, «a garanzia della parità di genere che ha valore cogente nel cui computo si deve tenere conto anche del sindaco. Il Consiglio di Stato», aggiunge, «osserva che tale articolo costituisce un ineludibile parametro di legittimità delle nomine. La deroga all’applicazione della norma», sintetizza, «non può derivare da situazioni soggettive o contingenti. Tenuto conto che la nostra giunta viola il principio delle quote rosa, che dovrebbero essere almeno due su 5», sostiene, «s’interroga il sindaco sulle ragioni che hanno reso il Comune inadempiente a tale obbligo, preferendo». E poi c’è la richiesta: «Gli chiediamo di reintegrare la «quota rosa» per evitare che la giunta del Comune di Garda sia dichiarata illegittima». Torresani rincara la dose: «Da quanto risulta appare che Mario Bendinelli, attuale vicesindaco e assessore, sia cugino di terzo grado del sindaco essendo Mario figlio di Achille, fratello di Augusto Bendinelli bisnonno di Davide, primo cittadino. Appare pertanto incompatibile», sostiene, «la carica ricoperta da Mario. In ogni caso sarà il Prefetto a dire l’ultima parola», dice. Pure lui si sofferma sulla norma citata da Ragnolini aggiungendo: «Il valore del 40% della presenza di genere non è rispettato». LA REPLICA. «La legge numero 56 del 2014», replica il sindaco Bendinelli, «prevede che nei comuni come Garda ci sia la presenza di almeno due donne in giunta. Tuttavia l’unica donna eletta nelle file della Lista progetto Garda, da me guidata e risultata vincitrice alle elezioni amministrative del 5 giugno 2016, è stata Maria Luisa Brunelli, oggi assessore al sociale. Tra le donne candidate non elette nessuna aveva dato la disponibilità. In ogni caso la nomina della giunta risale a quattro anni fa, la contestazione si sarebbe dovuta fare allora. Assicuro che non sussiste alcun dubbio sulla validità delle delibere approvate». Sulla parentela con Mario Bendinelli il sindaco risponde: «Il rapporto di parentela che mi lega a Mario Bendinelli è di sesto grado, pertanto non esiste alcuna incompatibilità tra la sua carica di assessore e il mio ruolo di sindaco. Mario è infatti primo cugino di mio nonno. Mio bisnonno Augusto era fratello del papà di Mario Achille. Torresani si è probabilmente sbagliato nel calcolare i gradi di parentale non accorgendosi che nell’albero genealogico della mia famiglia mio papà e mio bisnonno si chiamavano entrambi Augusto». •

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