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Sciopero degli infermieri di Villa Spada

Villa Spada a Caprino: negli ultimi vent’anni gli infermieri non avevano mai fatto sciopero
Villa Spada a Caprino: negli ultimi vent’anni gli infermieri non avevano mai fatto sciopero
Villa Spada a Caprino: negli ultimi vent’anni gli infermieri non avevano mai fatto sciopero
Villa Spada a Caprino: negli ultimi vent’anni gli infermieri non avevano mai fatto sciopero

In sciopero gli infermieri di Villa Spada, lo storico istituto di pubblica assistenza e beneficenza anziani (Ipab) di Caprino: non è mai successo negli ultimi vent'anni. Domani dalle 10.30 alle 15.30, i quattordici dipendenti - eccetto quelli che saranno precettati per garantire il servizio minimo essenziale nell’istituto - saranno davanti ai giardini di palazzo Carlotti sventolando bandiere e alzando cartelli con la scritta «Lavoratori di serie B». La medesima scritta sarà sul petto dei precettati per i quali è stato stampato un adesivo ad hoc. A farsi interprete di questo sciopero degli appartenenti al Servizio infermieristico di Villa Spada, proclamato appunto per l'intera giornata-turno, è l'organizzazione sindacale Csa (Coordinamento sindacale autonomo) Ral (Regioni autonomie locali). La questione è seguita da Nicola Cavedini, delegato provinciale del Csa, il quale ricorda: «A luglio si è malamente concluso per gli infermieri l’iter volto ad adeguare gli istituti economici e normativi vigenti a Villa Spada alla luce del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl, ndr) delle funzioni locali, sottoscritto nel 2018. L’occasione era risolvere alcune criticità retaggio delle passate stagioni contrattuali». «Nel giugno del 2018», spiega, «era infatti stato deciso, a livello di case di riposo, di sospendere agli infermieri l'importante indennità mensile che porta il nome di responsabilità funzioni sanitarie. Indennità», ricorda, «ideata negli anni Novanta per iniziativa della Regione Veneto al fine di equiparare lo stipendio degli infermieri delle case di riposo a quello degli infermieri delle strutture pubbliche, anche per evitare possibili conseguenti emorragie verso la Sanità pubblica». E continua: «Csa non obiettò nulla in merito ritenendo che il nuovo Contratto collettivo decentrato normativo potesse facilitare in un'ottica di legittimità ed equità la natura dell'emolumento. Infatti tutte le case di riposo della nostra provincia hanno trovato un modo legittimo per garantire tale integrazione. L'ente caprinese, invece, si è opposto alla rimodulazione nella cornice del Ccnl cosicché gli infermieri stanno subendo un notevole danno economico. Per cercare una conciliazione Csa ha provato una trattativa sindacale durata fino a luglio a cui è seguito un passaggio in Prefettura, passi senza esito davanti all’ostinata opposizione dell'ente. Abbiamo quindi chiesto ai dipendenti se fossero disposti a scioperare», fa sapere Cavedini. «Trovandoli tutti favorevoli, si è deciso lo sciopero di domani che servirà, nelle nostre intenzioni, anche a sensibilizzare la comunità di Caprino sull'importanza del lavoro di queste persone che seguono, tra l'altro, moltissimi anziani del paese». Lo sciopero è per tutto il turno. «È speriamo che convinca a un trattamento equo di questa classe professionale fondamentale in una casa di riposo», continua Nicola Cavedini. «Queste strutture sono oggi equiparabili a lungodegenze geriatriche che ospitano pazienti con patologie anche gravi, come quelle oncologiche. Solo gli infermieri, ad esempio, oltre ovviamente ai medici, possono somministrare farmaci. Invece», evidenzia, «ora il loro stipendio è paragonabile a quello del personale assistenziale che ha altre mansioni. Al quale, come agli amministrativi», aggiunge, «le vecchie indennità non sono state né sospese né abrogate. Lo spirito che, a parole, ma, come vedremo, non nei fatti, sembrava dovesse guidare le parti nella stesura del nuovo Contratto collettivo decentrato, era quello, così almeno l’avevano inteso la maggioranza della Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria, ndr) aziendale e il Csa, di salvaguardare, in uno spirito di equità e di equilibrata distribuzione delle risorse, il sistema indennitario vigente prima del nuovo Ccnl, frutto di una vicenda contrattuale risalente agli anni passati. E conclude: «Anche il silenzio delle altre sigle sindacali presenti a Villa Spada ci pare davvero imbarazzante». •

Barbara Bertasi

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